Napoli, Hamsik non si muove: saltato il trasferimento in Cina del capitano azzurro

Pubblicato il 24 giugno 2018 alle 11:06:54
Categoria: Calciomercato
Autore: Marco Corradi

Marek Hamsik non si muove, resterà al Napoli e potrebbe anche abbandonare per sempre i propositi d'addio, chiudendo la carriera con la maglia azzurra. Nelle scorse settimane il capitano dei partenopei, a Napoli dal lontano 2007, aveva manifestato la propria intenzione di lasciare la squadra e trasferirsi in Cina, da dove gli erano arrivate delle ricche offerte, che gli proponevano uno stipendio vicino o superiore ai 20mln annui. Hamsik l'aveva ribadito anche a De Laurentiis, mettendo sul tavolo le offerte del Tianjin Quanjian di Paulo Sousa, del Tianjin Teda e dello Shandong Luneng, club che però non hanno mai soddisfatto le richieste economiche del Napoli. Nonostante Hamsik volesse andare via ad ogni costo, infatti, De Laurentiis non è mai sceso sotto una richiesta di 30-35mln, alzata nelle score ore a 40mln per blindare il proprio capitano e impedirgli di partire. 

Anche perchè la luxury tax imposta dal governo cinese sul calciomercato, che impone ai club di pagare il 100% di tasse (spendendo quindi il doppio) sugli acquisti superiori a 6mln di euro, ha frenato le velleità e le ambizioni delle pretendenti: il Quanjian aveva offerto un piccolo conguaglio e un giocatore (Witsel?), le altre invece erano arrivate a 15mln, facendo sapere di non essere disposte a investire di più, visti anche i 31 anni di Marekiaro. E così Hamsik si è rassegnato all'idea di restare al Napoli, non forzando la mano per partire perchè si trova benissimo nella città azzurra, diventata ormai la sua seconda casa: il capitano dovrebbe dunque rimanere e inseguire il record di presenze di Bruscolotti (511, lui è a 501), l'unico che gli manca per scrivere ovunque il suo nome nella storia del club. E per Hamsik potrebbe profilarsi un cambio ruolo: visti l'addio di Jorginho e l'arrivo di un regista avanzato come Fabian Ruiz, Marekiaro potrebbe giocare da regista del 4-3-3, arretrando il suo raggio d'azione e diventando ancor più fondamentale per gli azzurri. Una mossa intelligente, anche perchè sarebbe difficile trovare sul mercato il degno sostituto di Jorginho, che interpreta il ruolo di regista come pochi al mondo.