Calciopoli, Moggi: "Un processo di chiacchiere"

Pubblicato il 28 settembre 2011 alle 08:09:01
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Luciano Moggi torna all'attacco. L'ex direttore generale della Juventus, attraverso una dichiarazione spontanea resa in tribunale a Napoli nel corso dell'udienza odierna del processo Calciopoli, punta l'indice contro l'Inter e rivendica la bontà del suo operato nel mondo del calcio: "La mia Juve era una squadra fatta di campioni - ha ricordato Moggi - e non aveva bisogno di aiuti. E l'Inter non si può permettere di dire che perdeva per colpa degli arbitri se poi vendeva dei campioni come Seedorf e Pirlo per comprare gente come Gresko, Coco, Vampeta e Taribo West. E' per giocatori come questi che perdeva. Questo - ha aggiunto l'ex dg juventino - è un processo che si è sviluppato sulle chiacchiere. Sono qui perché volutamente qualcuno mi ha messo a capo di un sistema al quale sono estraneo. I risultati che abbiamo ottenuto con la cosiddetta triade alla Juve, sono stati conseguiti sul campo".

Moggi cita due testimoni d'eccezione a sostegno delle sue tesi: il tecnico del Manchester United Alex Ferguson e il giornalista Enzo Biagi, scomparso nel 2007: "Ferguson diceva di essersi ispirato al Milan di Capello, ma negli anni Novanta diceva ai suoi che gli esempi da seguire erano la Juve di Lippi e un manager come Moggi per come operavano sul mercato. Biagi - conclude l'ex direttore generale juventino - nel 2006 parlò di un giudizio costruito sul nulla, sulla base di intercettazioni difficili da interpretare".