Una nuova bufera legata alle scommesse si abbatte sul mondo del calcio. La polizia di Stato, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha eseguito una cinquantina di fermi in tutta Italia nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di società di Lega Pro e Serie D: l'accusa nei loro confronti è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Complessivamente sarebbero coinvolte oltre una trentina di squadre. L'inchiesta avrebbe accertato l'esistenza di due diverse associazioni criminali in grado di alterare i risultati di decine di partite di Lega Pro e Serie D. Oltre 70 gli indagati. La maxi operazione riguarda oltre venti province in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia.
Tra i personaggi coinvolti nell'indagine c'è anche un appartenente a un potente clan della 'Ndrangheta (operante nella provincia di Lamezia Terme) e persino un poliziotto. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L'inchiesta ha preso il via dalle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme: l'uomo era stato arrestato giovedì scorso nell'ambito di un'operazione della polizia contro la 'Ndrangheta.