Questa Juve sa solo vincere. Sette partite giocate tra Serie A e Champions League e sette successi portati a casa. Con una costante: possono cambiare i moduli e gli interpreti in campo, ma Cristiano Ronaldo, segni o non segni, è sempre lì al centro dell’attacco. E quando non fa gol regala assist, come per la rete del raddoppio di Matuidi. È una Juve bella, concreta, che dimostra partita dopo partita la propria superiorità rispetto a tutte le altre. Ieri Allegri le ha cambiato volto, si è messo a tre dietro (a specchio rispetto al Bologna), ha aumentato gli uno contro uno e ha avuto ragione. D’altronde la differenza di valori tra gli interpreti è impietosa.
E per una Juve che cambia volto e continua a vincere, c’è un Napoli che sta seguendo le stesse orme. Già da qualche giornata Ancelotti ha chiuso in un cassetto il 4-3-3 di sarriana memoria per virare verso un 4-4-2 che avvicini alla porta Insigne e ne valorizzi le qualità tecniche. E da quel momento il centravanti azzurro non ha più smesso di segnare: un gol contro la Fiorentina, due contro il Torino e uno contro il Parma con la fascia di capitano al braccio. Questo Napoli è in forma e sabato prossimo, alle 18, c’è la sfida che dirà se effettivamente può competere con i bianconeri per lo scudetto. Al San Paolo Napoli-Juve metterà in ombra anche il derby di Roma che si giocherà qualche ora prima (calcio d’inizio alle 15). Le due squadre della capitale sono in crescita: la Lazio, dopo aver perso le prime due contro Napoli e Juve, ha inanellato quattro successi di fila che l’hanno portata proprio alle spalle del Napoli; la Roma ha rialzato la testa con il poker al Frosinone dopo due pareggi e due sconfitte che avevano fatto seguito alla vittoria iniziale con il Torino. Insomma, la Serie A sta entrando nel vivo e la prossima sarà una giornata fondamentale per capire le ambizioni di ognuna.