Erano rimasti due spicchi, nella palla utilizzata dal mondo della pallacanestro italiana. Da oggi, anche questi non ci sono più. Due settimane dopo la sospensione di tutta l’attività regionale e cinque giorni dopo il “semaforo rosso” imposto ai campionati nazionali femminili e alla Divisione Nazionale B maschile, anche le due categorie ancora in “lista di attesa” faranno calare il sipario sui rispettivi campionati.
La motivazione è quella che, oramai, è entrata a far parte della quotidianità del mondo sportivo, italiano e non: la permanente emergenza sanitaria per evitare il diffondersi del contagio da Covid-19, il temuto corona virus.
Nonostante la pressione di alcune società che avevano chiesto alla Federazione Italiana Pallacanestro e alla Lega Nazionale di trovare ogni strada possibile per tornare in campo e completare i campionati di Serie A1, Serie A2. Alla fine, però, ha prevalso la linea del buon senso: impossibile stabilire oggi quando si potranno nuovamente creare le condizioni per riaccendere i riflettori dei palazzetti dello sport. Doveroso, al contempo, dare un messaggio chiaro alle società affiliate alle prese con evidenti problemi organizzativi, in primis il ritorno in Italia dei giocatori stranieri che hanno preferito tornare al paese d’origine.
Nella giornata di oggi, martedì 7 aprile, il presidente nazionale della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, sentiti i componenti del Consiglio Direttivo e ottenuto anche il parere favorevole della Lega Nazionale Pallacanestro, ha messo l’ennesima firma su un provvedimento, gesto che anche stavolta avrebbe evitato volentieri.
«Il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci – si legge nel comunicato ufficiale - considerata la determinazione della LBA di demandare ogni e qualsivoglia decisione in merito alla chiusura anticipata della stagione 2019/2020 e sentito per le vie brevi il Consiglio Federale, dichiara concluso il Campionato di Serie A. Tale decisione è stata presa a seguito della perdurante emergenza epidemiologica da COVID-19 su tutto il territorio nazionale. La FIP è determinata a tutelare la salute di atleti, tecnici, arbitri, dirigenti, di tutti coloro che partecipano all’organizzazione delle gare dei campionati e delle loro famiglie. Considerato che dai DPCM e dalle Ordinanze emesse, fino a questo momento, dal Governo e dalle Regioni non emergono date certe circa la possibilità di ripresa dell’attività sportiva in condizioni di totale sicurezza, non si può pensare che si svolgano gare di basket sul territorio nazionale, ed in particolare nelle zone geografiche più colpite dall’epidemia. Dal Governo, dalle Regioni e dalla scienza, inoltre, arrivano precise e stringenti indicazioni che riguardano il distanziamento sociale. Misure impossibili da attuare per uno sport di contatto come la pallacanestro».
«E’ noto, altresì – si legge ancora nella nota ufficiale che il presidente federale ha consegnato alla stampa - che molte Società hanno autorizzato la partenza verso il loro Paese di origine di molti atleti di cittadinanza straniera. E’ dovere, quindi, della FIP assumere ogni iniziativa che possa tutelare le proprie affiliate ed i propri tesserati. Dichiarare conclusa l’attuale stagione sportiva permette ai club ed ai tesserati di adottare tutti quei comportamenti necessari ad evitare ulteriori costi da sostenere in assenza di attività. La FIP ritiene di adottare questo provvedimento anche in considerazione dell’impossibilità di disputare le gare alla presenza di migliaia di appassionati, patrimonio fondante del movimento cestistico italiano. Queste sono le ragioni poste alla base della decisione di dichiarare concluso il Campionato di Serie A maschile per la stagione 2019/2020».
Pochi minuti prima Petrucci aveva dichiarato chiuso anche il campionato di Serie A2 maschile, cogliendo in toto l’istanza presentata dal presidente Pietro Basciano per conto della Lega Nazionale Pallacanestro.
Una decisione forte e chiara, quella della Federazione Italiana Pallacanestro, incurante della richiesta di chi pensava si potesse tornare a giocare. Tra queste Virtus e Fortitudo Bologna che in una lettera congiunta, avevano anche avanzato l’ipotesi che sponsor e abbonati potessero adire le vie legali in caso di sospensione.
La sospensione della stagione, di fatto, cancella i meccanismi di promozione e retrocessione: tutte le squadre si ritroveranno ai blocchi di partenza del campionato 2020-2021 anche se tra gli addetti ai lavori è forte il timore che non tutti possano essere presenti.