Caos Roma e Lazio: tifosi furiosi, ma hanno ragione?

Pubblicato il 11 dicembre 2015 alle 13:51:52
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Roma e Lazio nel caos, è guerra aperta con i tifosi. E la bufera, paradossalmente, scoppia proprio in una delle settimane più felici per entrambe, almeno sul campo. I giallorossi di Garcia, seppure tra mille sofferenze con il Bate Borisov, hanno centrato il primo obiettivo stagionale, ovvero la qualificazione agli ottavi di Champions. I biancocelesti di Pioli sono sì in crisi in campionato, ma in Europa League hanno brillantemente superato il girone chiudendo al primo posto imbattuti con un ruolino di marcia di 4 vittorie e 2 pareggi.

Qualificazioni tra i fischi
Eppure è successo il finimondo. Dopo le casse di carote fatte recapitare a Trigoria, sono stati assordanti i fischi dei tifosi romanisti all'Olimpico al fischio finale di Roma-Bate Borisov: una contestazione plateale, maturata già nei minuti finali della partita quando il risultato era ancora in bilico, che ha fatto passare in secondo piano la qualificazione e mandato su tutte le furie il presidente Pallotta. Messa addirittura nero su bianco la rabbia degli Ultras Lazio Curva Nord che, in un comunicato diffuso in mattinata il giorno dopo l'1-1 di Saint Etienne, puntano il dito contro il presidente Lotito, definiscono la situazione "insostenibile", accusano la squadra "di scarso impegno", definiscono Pioli "una vittima sacrificale usata per nascondere le nefandezze altrui" e annunciano la decisione di tifare ma "soltanto in trasferta".

La storia dà torto ai tifosi
Eppure la storia delle due società dice in maniera equivocabile che la contestazione dei tifosi è poco condivisibile. La Roma è tornata tra le prime 16 squadre d'Europa dopo cinque anni. E non è un traguardo da poco se si pensa che, in 88 anni di vita, la squadra giallorossa è andata più in là degli ottavi solo in tre occasioni: nel 1984 quando perse all'Olimpico la maledetta finale col Liverpool, nel 2007 e nel 2008 quando venne eliminata dal Manchester United. Il lavoro di Garcia, quindi, non è tutto da buttare se confrontato con i suoi predecessori. Idem per la Lazio che ha oggettivamente vissuto anni decisamente più bui di questi. I biancocelesti giocano in pianta stabile nelle coppe europee da una ventina d'anni (un arco di tempo enorme se si pensa alla storia travagliata del club), sono reduci da uno splendido terzo posto in campionato e hanno iniziato la stagione disputando i preliminari di Champions League. Pioli (e chi l'ha preceduto in questi anni) possono quindi andare in giro a testa alta. Ai tifosi un consiglio: basta ripassare la storia per accorgersi che potrebbe andare molto peggio.