Una lunga altalena di emozioni in questa estate per il Catania e tutte le squadre ripescate. Il calcio italiano in mano ai tribunali sportivi e amministrativi con ricorsi e controricorsi. Non c'è una serie professionistica che non abbia in ballo una causa: dai casi Frosinone e Chievo in A passando per la B a 22 squadre fino alle vicende di Bari &co. Assurdo, davvero tutto assurdo. E non è finita, altroché.
Il Catania, intanto, così come altre squadre, è pronto ad adire le vie legali e nella giornata di sabato ha nominato un pool di avvocati che difenderà gli interessi dei rossazzurri in tutte le sedi legali anche extra-sportive. Il ricorso al Tar del Lazio da parte della società siciliana per chiedere in via cautelare lo stop al campionato di B è ipotesi concreta (la notizia potrebbe arrivare già prima di Ferragosto), anche se non sono esclusi ulteriori colpi di scena, visto che anche le altre compagini sono al lavoro per cercare un cavillo giudiziario.
Se dovesse arrivare la sospensiva del Tar del Lazio, si aspetterebbe il Collegio di Garanzia del Coni (udienza del 7 settembre) che, è bene ricordarlo, può solo definire la legittimità o meno del provvedimento della Corte Federale d'Appello.
Il rischio di inizio di stagione caotico si sta concretizzando. Questo non va bene per nessuno: per la società che ha investito un ingente somma di denaro (quasi 3,5 milioni di euro tra denaro a fondo perduto, fidejussioni e garanzie per i tesseramenti), per la squadra che si trova spaesata e senza la certezza della categoria (B o C). Ultimi, ma non meno importanti, i tifosi: certi del ripescaggio l'1 agosto hanno festeggiato il ritorno nella serie cadetta, adesso, invece, controllano in modo compulsivo il cellulare e leggono notizie sui siti per capire cosa sia mancato all'ufficialità del ripescaggio.
Da segnalare anche il lancio di una petizione, proprio da parte dei tifosi rossazzurri, sulla piattaforma Change.org, che ha già raggiunto in poche ore più di 3mila adesioni. I supporter etnei chiedono "il rispetto delle regole esistenti" e il blocco dei campionati finché non ci sarà la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni.
Durissime anche le parole del sindaco di Catania, Salvo Pogliese. In una nota il primo cittadino afferma: “Qualora la Figc dovesse dare seguito alla determinazione di calpestare le norme e il diritto, il Comune di Catania si assocerà nella richiesta di risarcimento danni che verrà avanzata nei confronti del commissario della Figc Roberto Fabbricini e della Federazione”.
La sensazione è che non sia finita qui.
Articolo a cura di Andrea Carlino