Cara, vecchia
Stramilano, ultimo gioiello di famiglia che
non subisce l'usura del tempo, ma si rinnova come per incanto ad ogni edizione, senza cambiare la formula di una virgola. Corsa libera per tutti, in una giornata in cui la città apre le braccia al popolo dei campioni ma ancor più alle migliaia di tapascioni che si riversano lungo strade e piazze, vialoni e vicoli, che scoprono i volti della metropoli senza l'assillo del ritardo, il claxon delle auto, la scomodità dei mezzi pubblici e il rischio delle multe per sosta vietata. I 50.000 del
19 marzo, tra due settimane, è già in fibrillazione, i vari riferimenti e quello di
Piazza Duomo in particolare, ripetono l'immagine consueta dell'universalità di questa non competitiva unica al mondo sia per i numeri che per il fascino. Nata nel
1972, cresciuta con gli stivali delle sette leghe, ha raggiunto numeri da primato a furor di popolo. I giapponesi, maestri dell'imitazione ci hanno provato, con la
Stratokyo, la capitale nipponica con oltre 12 milioni di abitanti, toccando diverse decine di migliaia di iscritti, ma ci vorrebbe ben altro per mettere in pericolo l'evento che nel corso degli anni, ha assunto un picco di popolarità, da mettersi alle spalle simboli di
Milano, come il
panettone e il
Campari.
Prendere parte alla stracittadina è fare un tuffo nel mondo. Puntualmente, edizione dopo edizione le nazioni presenti appongono nuove firme.
Sono oltre 130 i paesi aderenti, inserendo entità talmente sconosciute da doverne cercare sull'Atlante la collocazione.
Domenica 19 marzo con la primavera alle porte, il segnale dell'addio ad un inverno freddo come non avveniva da decenni, apre idealmente il sipario alla stagione del sole, dei fiori e anche delle corse. Alla presentazione della scorsa edizione, sempre a
Palazzo Marino, restarono tristemente vuote le sedie del presidente regionale e dell'assessore allo sport, oltre a quella del sindaco, impegnati in compiti sicuramente più importanti. Quest'anno solo
Maroni ha concesso il bis dell'assenza, mentre il fresco primo cittadino Sala e l'assessore
Rossi, protagonista assoluto nel mondo delle canoa, hanno onorato l'appuntamento. Apprezzati i loro interventi, anche se la spontaneità del presidente regionale del
Coni, Oreste
Perri, altro mito del mondo canoista, ha strappato gli applausi più convinti.
L'edizione 2017, verrà dedicata alla memoria del giovane runner Fabio
Cappello, deceduto alla fine della corsa.
Madrina sarà
Giusy Versace, campionessa parolimpica, da sempre in prima fila nelle iniziative a favore del movimento. La sua associazione
Disabili No Limits Onlus: opera per restituire ai disabili quelle autonomie che al momento lo stato non assicura, come poter usufruire di sedie a rotelle ultraleggere. Tre le gare: gli ormai classici due colpi di cannone del
Reggimento di Artiglieria a cavallo “Voloire”, daranno il segnale di partenza alle 9, alla storica corsa dei 50.000, da percorrere 10 km, in un cerchio che abbraccia il cuore di
Milano. Mezz'ora dopo parte la Stramilanina (5 km.), una infinita spruzzata di colorata allegria, dove i bambini e lo sterminato numero di famiglie al seguito in un allegro e disordinato festival di genitori, fratelli, sorelle e nonne, senza previsioni di tempo, sono veicolati verso
l'Arena Civica dedicata a
Gianni Brera, e dove li attendono altre al ticket delle partecipazione, rifornimenti di vario tipo e bevande per la gioia di grandi e piccoli. Come da anni, sarà
Piazza Castello alle 11 a dare il via alla
Stramilano Half Marathon, inaugurata nel 1976, toccando livelli di partecipazione da arrivare ad essere la mezza più veloce al mondo. Con quel fenomeno di Paul
Tergat, il kenyano scoperto e lanciato dal team del dottor Rosa, che nel 1998, coprì la distanza in ‘59'17”, record del mondo. Oggi nonostante la concorrenza interplanetaria su questo chilometraggio, la gara di
Milano resta di altissima qualità e le antilopi africane, continuano ad essere protagoniste assolute. Sarà così anche stavolta, senza alcun interrogativo, anche se gli
oltre 5000 iscritti, sognano di stare per qualche km. assieme a questi fenomeni. La
Stramilano è una costruzione gigantesca, portata avanti da poche persone con la passione per una corsa simbolo, nata nel lontano 1972 ad opera di tre cultori del jogging, Francesco
Alzati, Camillo
Onesti e Renato
Cepparo. I primi due proseguirono nell'impegno fino alla loro scomparsa.
Oggi ci sono altre persone sempre nel giro dell'indimenticabile “
Fior di Roccia”, il club storico di cui mi onoro di averne fatto parte, a proseguire l'opera. Il motore di ricerca di questa locomotiva che mette in moto un esercito da moltiplicare per dieci in rapporto alle iscrizioni, ha il desk operativo nell'ufficio stampa e relazioni pubbliche e istituzionali, guidato con discrezione e abilità da Giulia Colombo e Ludovica Forloni, che arrivano ovunque e parliamo di migliaia di riferimenti, da tenere in contatto. Lavoro che non ha soluzione di continuità. Gielo vogliamo fare un applauso a questo gruppo ristretto di persone, che assolve ai compiti più disparati col sorriso e la pazienza?
A tutti buona corsa.