Mercoledì pomeriggio, presso la sala stampa dello stadio Pinto, presentazione del neo tecnico della Casertana Sandro Pochesci e del suo staff, alla presenza del consulente di mercato Aniello Martone.
Queste le parole del mister di origini romane: "A Caserta chiunque verrebbe a piedi. Quando ti chiama un club così, si farebbe qualunque cosa. Ringrazio il direttore. A novembre già ci sentimmo, ma fu un incontro conoscitivo. Stavo facendo bene a Terni. Quando il direttore mi ha chiamato, non ci ho pensato su due volte. A Terni ho lasciato un contratto vero. Mi devo conquistare il contratto, se faccio bene decide la società, mentre se faccio male vado via. Sono ambizioso. Per me sono sei finali, rispetto i colleghi che mi hanno preceduto ma oggi è la mia squadra che deve darmi tutto. Abbiamo una situazione delicata, ma a volte ci sono situazioni del genere. I miei ragazzi devono dare tutto. Sono partito dal basso e voglio arrivare in alto. Non esiste stanchezza. Devo riaccendere l'entusiasmo nei ragazzi. Si gioca coi giocatori che abbiamo. Cercherò di dare dei principi. I 5 - 6 giocatori che la società ha preso dalla B è un grande merito. Devono prendersi responsabilità perchè è la prima volta che alleno giocatori forti. La società ha creduto in voi e mi ha dato carta bianca. Devo dare. Nella mia vita, mi sono dovuto sempre guadagnare tutto. Oggi prendo il mio curriculum e lo taglio. Ho vinto campionati minori, invece altri allenatori più blasonati sono partiti direttamente dalla A. Il calcio è uguale in tutte le categorie. Questo si chiama allenatore. Basta coi privilegi. Il calciatore ha una carriera, l'allenatore un'altra. Bisogna fare la gavetta. Ho accettato perchè ho visto un uomo ferito, un passionale che va dall'esaltazione alla depressione in un attimo. Non vengo qui a farmi prendere in giro, mi gioco la faccia. Oggi ho visto giocatori che hanno sudato. Quando c'è un cambio di allenatore, ognuno ha la propria mentalità. Conta molto di più la prestazione che il risultato. Mi ha fatto piacere il selfie con due giocatori. Far debuttare 12 giocatori in B è stato un orgoglio, vale molto di più di una vittoria di campionato. Sono a disposizione dei ragazzi. Vi ho visto giocare e non posso pensare che una squadra abbia un doppio volto. Il curriculum parla per i giocatori. Se un giocatore ha delle giocate è perchè sono nel proprio DNA. Lì devo essere bravo nella gestione. Nella riunione tecnica, ho chiesto ai più esperti di aiutare i giovani. Chiedo di essere uniti tutti. I tifosi, a Terni, non mi hanno mai contestato e li ho nel cuore. A gennaio chiedevano il mercato e invece sono andato via dopo un pareggio. Preferisco essere al Sud rispetto che fare la A con poche persone. Voglio essere giudicato per la prestazione, ma ora contano anche i risultati. Voglio allenare fino a giugno. Mi vergogno tornare a casa e dire di aver allenato solo per sei partite. Mi emoziono vedere certe giocate come quelle che fa ad esempio Floro Flores. Il pubblico casertano è l'uomo in più. Mi arrabbio coi forti. Se lo faccio coi deboli, mi sentirei un vigliacco. La Casertana siete voi. Quando c'è un esonero, è come un lutto per un allenatore. Devo guardare avanti, anche se rispetto ciò che stanno passando i miei predecessori. Sono un uomo libero. Ho visto le presentazioni dei giocatori e vi garantisco che non le fanno nemmeno in B. Mi auguro una risposta giusta da parte del tifoso casertano. Voglio ridare il sorriso al presidente. Voglio nei calciatori amore, passione e sogno. Voglio diventare forte, oltre che bravo. E' un gruppo di calciatori splendido e umile. Ci sono delle annate storte. Ho una grande opportunità che devo sfruttare. Spero di far vivere emozioni intense ai tifosi."
Articolo a cura di Antonio Papale