"Continua lo stillicidio di notizie provenienti da un passato oscuro, che non appartiene più al nuovo ciclismo. Sono le scorie di quel sistema che abbiamo lasciato definitivamente alle spalle con la svolta culturale e con le buone pratiche di prevenzione e controllo intese a restituire credibilità all'ambiente e fiducia nel futuro". Questo il commento del presidente della Federciclismo, Daniele Di Rocco, alle scottanti rivelazioni della Gazzetta dello Sport che gettano ombre pesanti sull'ex velocista toscano.
"Dopo l'Assemblea nazionale di Levico Terme abbiamo messo un punto fermo per ripartire nel rispetto rigoroso delle regole che ci siamo dati - prosegue Di Rocco in una nota apparsa sul sito ufficiale della federazione -. Sollecitiamo ancora tutti gli enti interessati, nazionali e internazionali, magistrature e procure, a collaborare per fare chiarezza totale in tempi rapidi. Non è tollerabile che i veleni del doping pregresso possano inquinare all'infinito il presente e offuscare anche l'immagine che il ciclismo ha rigenerato affrontando più di ogni altra disciplina sportiva il male alla radice". Nel frattempo la Federciclismo ha annunciato che si costituirà presto parte civile nell'inchiesta denominata Operacion Puerto, anche alla luce degli atti riguardanti Mario Cipollini.