Quella che si concluderà a metà maggio, l’abbiamo oramai ripetuto spesso, è stata una stagione piuttosto travagliata per la Fidelis. Un mercato iniziale svolto in 20 giorni circa, una squadra stravolta nel mercato di gennaio che ha cambiato modulo di gioco esattamente il giorno dopo il termine della finestra invernale. In questo viavai di gente, una delle poche certezze presenti sin dalla prima giornata di campionato risponde al nome di Giacomo Casoli. Arrivato il 20 agosto, il centrocampista eugubino si è guadagnato un ruolo di spessore in questa squadra con qualità ed esperienza: per lui 2 gol e 3 assist in 33 presenze (è il giocatore con più minuti in stagione per l’Andria, ben 2743) ma soprattutto applicazione, sacrificio e talento: una leadership che l’ha portato ad essere co-capitano della squadra, avendo ereditato la fascia da Benvenga durante la sua lunga assenza per infortunio. Abbiamo parlato con lui della stagione che sta per andare in archivio, dell’esperienza ad Andria e di molto altro.
Casoli, lei è uno dei giocatori facenti parte del gruppo sin da inizio stagione. Che percorso ha fatto la Fidelis in questi nove mesi?
«Nel girone di andata abbiamo fatto un po' fatica, poi da gennaio in poi ci siamo ricompattati e abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti. Adesso abbiamo queste due partite che decidono una stagione, ce le giocheremo al massimo».
Dal punto di vista personale, che stagione è stata?
«Sicuramente un’annata particolare, anche per il ripescaggio e non solo. Adesso conta solo il presente che sono queste due partite, a partire da quella di Pagani».
Proprio la partita di andata a Pagani poteva essere una sliding door, cosa che non è stata. Per Casoli, invece, quella partita è stata un vero momento di svolta: ritorno nel ruolo di esterno, secondo incontro con la fascia di capitano al braccio. Il ruolo, seppur condiviso con Benvenga, le ha fatto sentire maggior responsabilità e appartenenza?
«Diciamo di sì, anche se il capitano designato è Alex, io ho fatto il capitano per la sua lunga assenza. All'andata facemmo una bella prestazione, ma ora si azzerano tutti i valori».
L'Andria arriva ai play-out con due vittorie nella regular season contro la Paganese, ritorno in casa e due risultati su tre a disposizione. Presentarsi con questi presupposti può essere un'arma a doppio taglio?
«Non penso, però di sicuro dobbiamo giocarcela sia all'andata che al ritorno: se pensiamo di speculare sul risultato non va bene».
Un vantaggio dal lato della Paganese è quello di giocare questo tipo di partite oramai da anni. D’altro canto, però, l’Andria può contare su molti elementi di esperienza.
«Non so se è una cosa bella o brutta giocare sempre i play-out, però di sicuro hanno tanti giocatori che hanno fatto spesso i play-out, ma i valori li decide come sempre il campo».
Il primo gol della Fidelis in questo campionato è a firma Casoli. La chiusura di questo cerchio sarebbe il perfetto lieto fine...
«Sarebbe una bella cosa sicuramente! Il primo gol è stato inaspettato, segnato dopo un minuto dopo che ero arrivato da pochi giorni. Speriamo che sia così anche il 14 maggio»
Articolo ed intervista di Gianluca Losito