Lunga intervista concessa da Antonio Cassano a Il Mattino. Il talento barese, svincolatosi dopo la parentesi al Verona, non si rassegna e allontana l'etichetta di ex calciatore: "Non lo sarò mai. Maradona ha smesso ma non è un ex. Chi lascia un segno indelebile non sarà mai ex. E io, poi, non ho smesso. Futuro? Vorrei giocare in una squadra vicino a Genova, dove abito, perché non riesco a vivere senza la famiglia. Ci sono cose che fanno la differenza per uomo, come accompagnare i bambini a scuola. Idee? Bologna, Sassuolo, Parma, Torino. Ma anche Empoli e Cagliari".
Cassano ha confermato di sentirsi in perfette condizioni: "Sono al 110 per cento: bene con la testa e il fisico. E, quanto ai piedi, posso giocare fino a 60 anni in questo calcio. La serie A di oggi è corsa e quantità, poca qualità e intelligenza calcistica. Ronaldo? Ma a parte Cristiano Ronaldo, Higuain e Pjanic in giro non vedo tanti campioni. Alcuni di quelli che sembrano andare per la maggiore vent'anni fa non avrebbero potuto neanche avvicinarsi al campo d'allenamento. Serie A? Ci sono squadre come Inter, Roma e Lazio che si sono rafforzate - prosegue FantAntonio - mentre da Napoli è andato via un pilastro come Reina. La Juve, poi, è un altro discorso. È come Bolt. Se va in pista e vuole vincere, fa lo scatto e vince. Se vuole, il campionato lo chiude a febbraio per poi pensare alla Champions. La Juve è avanti 3-4 anni rispetto alle altre: ha una programmazione completamente differente. Questione di idee, di scelte e di fatturati".