"Tra due mesi avrò una nuova squadra e devo essere fisicamente pronto". Antonio Cassano non è ancora pronto per lasciare il calcio e lo specifica in una lunga intervista alla 'Gazzetta dello Sport': "Ora ho 45 chili in più, ma non gioco da tanto ed è normale aver messo qualcosa addosso. Comunque più passa il tempo e più sono convinto di poter tornare da protagonista. Se non andrà bene smetterò subito, non sono una comparsa".
Cassano in questi ultimi mesi si è dedicato alla moglie Carolina e ai figli ma ora è tempo di tornare, e ci sono squadre che lo hanno cercato: "Si sono fatti avanti il Pescara con Zeman, il Palermo, il Crotone, l'Entella e ho chiacchierato anche col Verona. Non rientrare è stata una mia scelta perché non mi sentivo pronto fisicamente e non potevo bruciarmi con un flop. L'estero? Non ho problemi economici. Voglio giocare in Italia". Per il futuro ha le idee chiare: "Mi stuzzicano Udinese, Bologna e Sassuolo. Anche giocare a Verona, in A, sarebbe bello. In B ci andrei per fare qualcosa di storico come portare l'Entella di Gozzi in A. Oppure, in caso di promozione in B, tornerei volentieri a Parma".
Sulla Sampdoria, lasciata qualche mese fa con la risoluzione del contratto, 'FantAntonio' racconta: "Un capitolo chiuso. Ora provo solo indifferenza. Per Ferrero e Romei potevo allenarmi ancora, ma qualcuno ha ritenuto che fossi ingombrante. Chi? Credo Giampaolo". Poi aggiunge: "Non ce l'ho con Ferrero, il vero presidente secondo me è l'avvocato Romei. Con lui ho litigato dopo il derby e l'avventura è finita. Che accadde? Entra nello spogliatoio dopo lo 0-3 col Genoa e dice 'Avete giocato come se non pagassimo gli stipendi'. Voleva lo scontro, fu accontentato. E ho pagato".
Su alcuni avversari sottolinea: "Pogba, James Rodriguez e Balotelli sono sopravvalutati. Voglio bene a Mario e in Francia sta facendo benino però sia lui sia Pogba hanno avuto una grande fortuna nella vita: sono gestiti da un manager bravissimo, Mino Raiola, che ha dato a entrambi opportunità incredibili". E della Juventus dice: "Ho detto quattro volte no alla Juve e non mi pento. Sono forti però scelgono giocatori che vanno sempre dritti, sullo stesso binario. Io invece devo andare dove mi pare, ragiono con la mia testa. Comunque la Juve può centrare il Triplete".
Infine Cassano parla del futuro post calcio: "Non è ancora arrivato il momento di pensare al futuro. Anche se... in verità un'idea ce l'ho già: mi piacerebbe fare il responsabile dell'area tecnica. Come lo faceva Branca all'Inter. Io collante tra società, ds e squadra: al ds faccio scegliere i giocatori ma poi l'ultima parola devo averla io, perché di calcio me ne intendo". E chiude parlando di una 'Cassanata' che cancellerebbe: "Le offese a Riccardo Garrone. Non me lo perdonerò mai. Prima della sua morte sono riuscito a chiedergli scusa. E questo mi ha rasserenato, però quello che ho fatto mi pesa ancora".