Dopo più di 7 anni, la spiacevole querelle giudiziaria che ha coinvolto, suo malgrado, lo schermidore e campione olimpico Andrea Cassarà, ha finalmente mostrato che l'atleta bresciano aveva ragione. La sentenza pronunciata dalla terza sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti evidenziato tutte le incongruenze delle dichiarazioni della parte lesa e certificato l’attendibilità e la rilevanza di quelle di Andrea sulla denuncia che gli era stata rivolta per atti osceni nel 2007; ha quindi accolto tutte le argomentazioni presentate dalla difesa annullando la sentenza di condanna d’appello. In questo modo sono stati confermati tutti i dubbi sulla sussistenza del fatto che l’atleta ha sempre sostenuto.
“Sono davvero contento che è ormai dimostrabile ciò che ho dichiarato fin dall’inizio: non ho mai fatto ciò di cui sono stato incomprensibilmente accusato e mi spiace di aver dovuto aspettare cosi tanto tempo per dimostrarlo - commenta Cassarà - Ora mi interessa solamente ritornare alla normalità e ai miei allenamenti per concentrarmi al meglio sull’obiettivo principale: conquistare il terzo oro olimpico”.