Tanta amarezza per Cleveland dopo la sconfitta in Gara 2 delle Nba Finals per 132-113 contro i Golden State Warriors. A presentarsi ai microfoni è Kevin Love, autore di 27 punti all’Oracle Arena. Per il cestista, Gara 3 è già l'ultima spiaggia: "Una partita da vincere a tutti i costi". Coach Tyronn Lue, invece, sottolinea le disattenzioni difensive: "Dobbiamo migliorare". LeBron James risponde in maniera stizzita a poche domande negli spogliatoi.
L'amarezza per la sconfitta in Gara 2 per 132-113 contro i Golden State Warriors nelle Nba Finals è ben percepibile nei Cavs in conferenza stampa, ma non solo. Al momento di rilasciare le sue dichiarazioni, infatti, LeBron James non si presenta nella press conference room, rispondendo a poche domande soltanto negli spogliatoi. A quella relativa alla scelta di non parlare sul podio, la stella di Cleveland, che rischia la sua quinta sconfitta in finale nonostante la tripla doppia che racconta di 29 punti, 14 assist e 11 rimbalzi all'Oracle Arena, risponde in maniera stizzita: "Ovviamente c'è un motivo, ma non lo condividerò con voi. Ad ogni modo, non ha nulla a che vedere con la sconfitta di oggi".
A presentarsi ai microfoni, allora, sono Kevin Love e Tyronn Lue. Il numero 0 dei Cavs, autore di 27 punti e 7 rimbalzi, riconosce l'importanza di Gara 3: "Per noi è un must-win game, una gara da vincere a tutti i costi". Nessun dramma dopo i 132 punti incassati contro i Warriors: "Io credo che la difesa sia stata buona in più di un'occasione, ma contro Golden State c'è una pressione pazzesca dovuta al ritmo e al mismatch creato all'extra pass. Prima o poi, trovano sempre la soluzione vincente. Bisognerebbe non concedere parziali, ma è più facile a dirsi che a farsi. In questo modo, però, non siamo riusciti a restare in partita e conquistarla nel finale. A tratti, abbiamo giocato meglio noi".