Tratto dal blog di Xavier Jacobelli.
Non c'è niente da fare, è più forte di lui. Ogni volta che Joseph Blatter, 75 anni, purtroppo presidente della Fifa da tredici, mette mano ai simboli del calcio, combina più danni della grandine. Negli anni scorsi, il colonnello svizzero si era segnalato per avere proposto l'abolizione degli inni nazionali; l'allargamento delle porte; la suddivisione in quattro tempi dei 90 minuti regolamentari, magari per infarcire gli intervalli di spot pubblicitari; il golden gol; il silver gol; lo shootout; l'abolizione del pareggio; la mancata premiazione dell'Italia campione del mondo 2006; il divieto di utilizzare la tecnologia per aiutare gli arbitri a sbagliare di meno. Giù giù sino ai mondiali 2022 assegnati al Qatar, Paese dove d'estate si viaggia fra i 40 e i 50 gradi all'ombra, ma niente paura: Blatter garantisce che verranno costruiti stadi refrigerati che manco al Polo Nord si starà tanto freschi. E nella peggiore delle ipotesi, il mondiale si giocherà d'inverno e chissenefrega se i calendari del calcio europeo salteranno in aria.
Contento? Macchè. L'organizzazione di Blatter ha messo le mani sul Pallone d'Oro e, la prima edizione sotto l'egida Fifa è passata alla storia perché a (ri)vincere l'oscar del calcio mondiale è stato Messi che è sicuramente il Numero 1 del pianeta, ma la sua Argentina ha fatto fiasco in Sudafrica. Beffati Iniesta e Xavi, simboli della Spagna campione del mondo. C'è di peggio. Il Pallone d'oro l'avrebbe vinto Sneijder per 2 voti, se avessero votato solo i giornalisti, come prevedevano le vecchie regole, cambiate dagli uomini di Blatter con la scusa della fusione con il Fifa World Player. Sono stati gli allenatori e i capitani a ribaltare il verdetto, convinti che a vincere dovesse essere il più bravo e non il giocatore più bravo, ma anche capace di vincere più dei rivali. Secondo il regolamento di France Football, Messi sarebbe arrivato quarto, posizione invece occupata da Sneijder. Milito, come si sa, non era stato manco inserito nella lista dei migliori 23. Così, se il premio a Mourinho è indiscutibile, con tutto il rispetto per Del Bosque, il riconoscimento toccato a Messi ha fatto infuriare la Spagna, mentre anche l'Inter non le ha mandate a dire a Blatter. Che quest'anno si ricandida per l'ultima volta. Chissà se Abete voterà ancora per lui.
di Xavier Jacobelli
Direttore www.quotidiano.net
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