"Il football italiano ha avuto un rivoluzionario: Arrigo Sacchi. Anzi, il signor Arrigo Sacchi. Ha cambiato la storia del nostro sport in Italia. Poi c’è stato Antonio Conte, con la sua Juventus. E ora Sarri". Guardiola consce bene il calcio italiano, ne è sempre stato avversario e tra il 2001 e il 2003 ha vestito la maglie del Brescia di Mazzone e Baggio, e qualche apparizione con la Roma, prima di tornare dalla Rondinelle.
Pep non è un semplice allenatore ed ex-calciatore. È sempre stato un uomo informato e curioso, attento a ciò che gli accade intorno e molto analitico. Le sue parole alla viglia del match contro il Napoli, rispecchiano queste sue attitudini "Il pressing è molto alto e questo consente di portare diversi giocatori al tiro. In attacco c’è un campione come Mertens: è riuscito a sostituire un centravanti del valore di Higuain. Callejon è bravissimo negli inserimenti. A centrocampo c’è qualità e quantità con Jorginho e Hamsik. La difesa è aggressiva. Il portiere ha esperienza sconfinata ed è un leader. Conosco bene Reina, abbiamo lavorato insieme al Bayern Monaco. È un personaggio carismatico. Mi auguro che domani sia uno spot per il calcio. Il presidente De Laurentiis ha detto che sarebbe opportuno far riposare qualche giocatore del Napoli in vista del match con l’Inter, ma non gli credo". Nessuna squadra sino ad ora è a punteggio pieno in Europa come i partenopei, e i risultati sono frutto di un gioco unico ed ammaliante "Mi piace vedere il Napoli, mi piace il suo tipo di calcio, mi piace la bellezza del suo spartito. Non dico queste cose per spirito di cortesia, ma perché lo credo veramente. Certe volte seguendo le partite del Napoli di fronte alla tv mi scappa un 'woow' di ammirazione. Loro giocano in modo diverso rispetto alla Premier e dobbiamo in qualche modo adattarci. Non so se la sfida di domani sarà paragonabile nella spettacolarità a quella contro il Monaco della scorsa primavera, ma sono sicuro che assisteremo ad una grande sfida".