Va al Milan il primo atto dei quarti di finale tutti italiani contro il Napoli. I rossoneri vincono con il minimo scarto, al termine di un match dove i partenopei hanno raccolto assai meno di quanto hanno poi effettivamente meritato sul campo.
Il match iniziava con gli azzurri rabbiosamente in avanti e i rossoneri sorpresi dall’aggressività degli avversari: era da poco trascorso il primo minuto di gioco, quando Anguissa scendeva in maniera imperiosa sulla fascia destra e scodellava un pallone nel cuore dell’area rossonera che, dopo una serie di lisci dei difensori milanisti, giungeva sui piedi di Kvaratskhelia. Il georgiano concludeva a botta sicura, ma quasi all’altezza della linea Krunic respingeva la sfera in maniera miracolosa. Gli uomini di Spalletti continuavano a spingere e andavano ancora al tiro con Anguissa e Zielinski che dalla distanza impegnavano Maignan ad altrettante deviazioni in corner.
Il Milan si destava dal letargo attorno alla mezz’ora quando Leao partiva in una delle sue proverbiali progressioni e dopo 50 metri percorsi palla al piede, scaricava un sinistro che si perdeva di pochissimo a lato. Gesto di stizza del portoghese che prendeva platealmente a calci una bandierina, senza che l’arbitro – incredibile, ma vero – non estraesse il cartellino giallo che a norma di regolamento ci stava tutto. I campioni d’Italia in carica prendevano coraggio, e al 40’ passavano in vantaggio: magia a centrocampo di Brahim Diaz che eludeva l’intervento di tre giocatori del Napoli e campo che si apriva di fronte allo spagnolo. La palla giungeva dopo una serie di tocchi a Bennacer che scaricava a rete, con Meret che provava invano a respingerla di piede. Sulle ali dell’entusiasmo, i rossoneri continuavano ad attaccare e quasi allo scadere del primo tempo, andava vicinissimi al raddoppio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Kjaer svettava di testa e colpiva la traversa a Meret battuto.
La ripresa si apriva allo stesso modo con cui era iniziato il primo tempo: Napoli in proiezione offensiva che dopo pochi minuti sfiorava il gol dell’1-1: giocata deliziosa di Kvaratskhelia che pennellava un cross in area per Elmas. Il macedone colpiva di testa e costringeva Maignan a un intervento non banale con palla che pizzicava la traversa prima di terminare sul fondo. Gli azzurri chiudevano i rossoneri nella propria area, senza dargli la possibilità di ripartire così com’era accaduto nel primo tempo. La gara era molto equilibrata, sino a quando non saliva in cattedra (in negativo) il direttore di gara Kovacs che dapprima ammoniva Anguissa per un intervento sul pallone in mezzo al campo.
Poi, non contento, non fischiava alcuni falli netti dei giocatori milanisti (fra cui un calcione da tergo su Kvaratskhelia che si stava avviando verso l’area rossonera) e infine il doppio giallo comminato ad Anguissa, per un intervento che stavolta era sì meritevole dell’ammonizione. Protestavano i giocatori del Napoli e ne faceva le spese anche Di Lorenzo, anch’esso ammonito. Con il Napoli in 10 nell’ultimo quarto d’ora, ci si aspetterebbe un Milan in attacco alla ricerca del secondo gol e invece il finale di gara era tutto dei partenopei che sfioravano il gol del clamoroso pareggio dapprima con un colpo di testa di Di Lorenzo che costringeva Maignan a compiere un autentico miracolo e poi con un’altra incornata, questa volta di Olivera, che sorvolava di pochissimo la traversa. Nel finale, scintille fra Saelemaekers e Rrahmani (entrambi ammoniti) e cartellino giallo anche per Calabria.
Giochi dunque che restano apertissimi, in vista di una gara di ritorno al “Maradona-San Paolo” che si annuncia alquanto bollente: il vantaggio di un gol non lascia tranquilli gli uomini di Pioli che dovranno fronteggiare un Napoli che stasera ha di nuovo espresso quel gioco che gli sta permettendo di dominare in campionato e che in più, potrà contare sul ritorno di Viktor Osiimehn. Nella conferenza stampa di fine gara, Spalletti ha infatti aanunciato che il bomber nigeriano sta completando il proprio recupero e che martedì prossimo sarà abile e arruolabile, in quella che si annuncia essere una vera e propria battaglia.