Champions League al via, quante chance per le italiane in gara?
L’urna di Istanbul ha restituito un sorteggio di Champions League dolce e amaro per i quattro club di Serie A impegnati quest’anno nel torneo di calcio continentale più importante e prestigioso. Se il Milan campione d’Italia, inserito nel Gruppo E con Chelsea, Salisburgo e Dinamo Zagabria, può decisamente sorridere, lo stesso non lo si può dire per Inter, Juventus e Napoli, club cui la dea bendata ha riservato avversarie nettamente più impegnative, almeno sulla carta.
In particolare, l’Inter è stata sorteggiata in quello che è già stato ribattezzato come il girone della morte (Gruppo C) di questa edizione di Champions, con Bayern Monaco, Barcellona e Viktoria Plzeň; alla Juventus toccherà, invece, vedersela con Benfica, Paris Saint-Germain e Maccabi Haifa mentre il Napoli dovrà giocare contro Liverpool, Ajax e Rangers.
Dunque, quanti e quali saranno le chance delle italiane di arrivare fino in fondo in Champions League? Prima di analizzare quello che sarà il cammino del contingente tricolore nella campagna europea, andiamo a vedere la griglia di partenza della sessantottesima edizione della coppa dalle grandi orecchie, la cui finale si disputerà il 10 giugno del 2023 presso lo stadio Atatürk di Istanbul, in Turchia.
A dominare (come di consueto negli ultimi anni) lo scenario iniziale delle squadre favorite per il titolo, così come anche confermato dalle statistiche dei siti delle quote sulle scommesse Champions League, sono le inglesi e nella fattispecie il Manchester City di Pep Guardiola e il Liverpool di Jürgen Klopp. I Citizens, che hanno vinto l’ultima edizione della Premier League, sono stati sorteggiati nel Gruppo G con Siviglia, Copenaghen e – scherzi del destino – con il Borussia Dortmund, l’ex squadra della nuova stella del City, il bomber norvegese Erling Håland. Gli uomini di Guardiola dovranno fare meglio dell’edizione 2021/22 quando vennero fermati in semifinale dal Real Madrid di Carlo Ancelotti (la formazione spagnola che avrebbe poi vinto per la quattordicesima volta nella sua storia il prestigioso torneo).
Con il City è il Liverpool – finalista (sconfitta) dell’ultima edizione della Champions – l’altra grande favorita per il titolo quest’anno. I Reds, come detto, si sono dovuti arrendere soltanto alle merengues di Ancelotti. Quest’anno il Liverpool non potrà contare su Sadio Mané, finito al Bayern Monaco in Bundesliga dopo sei stagioni ai Reds; tuttavia, il mercato ha regalato agli inglesi il forte uruguaiano 23enne Darwin Núñez che nell’ultimo biennio al Benfica ha dimostrato di essere un attaccante forte e pronto per affrontare un palcoscenico importante come quello della Premier League.
Si diceva di Mané e del Bayern, altro top team che dirà di certo la sua fino alla fine del torneo. I bavaresi per la prima in otto anni si presenteranno senza Robert Lewandowski, l’attaccante polacco (finito al Barcellona) che ha detto addio alla Germania, dopo dodici stagioni di Bundesliga e quasi 450 gol segnati con il Borussia Dortmund (dove ha giocatore per quattro stagioni) e, appunto, Bayern Monaco, la sua casa negli ultimi otto anni.
E il Real? I blancos campioni in carica in Europa sono stati sorteggiati nel Gruppo F con Lipsia, Shakhtar Donetsk e Celtic. Tante le novità anche in casa Real ma alla Casa Blanca si ripartirà dalle certezze e dai nomi di Ancelotti in panchina e Karim Benzema, il capocannoniere dell’ultima edizione della Champions League con 15 reti e Pallone d’Oro in pectore.
Sarà dura, anzi durissima per le squadre della Serie A riuscire a trovare la quadra e prendersi un posto da protagonista in questa edizione di Champions, la cui fase a gironi, lo ricordiamo, terminerà già agli inizi di novembre (come, del resto, accadrà anche per tutti i campionati nazionali) per dare spazio ai ritiri delle varie nazionali che saranno impegnate fino al 18 dicembre prossimo alla Coppa del Mondo in Qatar.
Già in passato, però, i club del massimo campionato hanno dimostrato di essere all’altezza del compito, compiendo dei veri e propri miracoli sportivi. Eppure, la vittoria in Europa (al netto del successo della Roma nella prima edizione della Conference League) manca ormai da tanto, troppo tempo: sarà questa la volta buona?