Un periodo che andrà a colpire il finale di stagione e la preparazione ai Mondiali di Russia 2018 per tutti gli atleti di religione islamica, ma che soprattutto vede esattamente a metà di quella ''finestra'' temporale la finale di Champions League: l'atto conclusivo della UCL si terrà infatti il 26 maggio a Kiev, esattamente al centro del Ramadan e in un periodo che sarebbe decisamente probante per chi non potrebbe mangiare prima degli allenamenti e delle gare settimanali. E lo sarebbe tremendamente per il Liverpool, che in rosa ha tre musulmani: Salah, Mané ed Emre Can praticano il culto che ha per profetta Maometto, e si ritroverebbero a decidere tra il disputare un'eventuale grande finale di Champions o mettere a rischio la propria integrità e forma fisica praticando il digiuno rituale. Salah stesso si trovò di fronte a questa scelta nel 2014 e nei primi mesi al Chelsea, arrivando a dire che il Ramadan aveva condizionato il suo ambientamento nei Blues, ma dei precedenti potrebbero venire in soccorso ai tre atleti dei Reds: alle Olimpiadi di Rio 2016 gli atleti musulmani di maggior interesse vennero dispensati dal digiuno e autorizzati dagli imam a posticiparlo immediatamente dopo i Giochi. Salah e i compagni dell'Egitto avevano già ricevuto l'autorizzazione dal Gran Muftì locale per interrompere il digiuno nei giorni del raduno pre-Mondiale e completarlo nel periodo seguente alla rassegna iridata, e ora l'egiziano potrebbe chiedere direttamente di posporre l'intero Ramadan ai mesi seguenti (ipotesi remota, Salah è molto religioso): il digiuno non toccherebbe dunque l'eventuale finale di Champions, ma le vacanze e i primi giorni di ritiro in vista della stagione 2018-19. Un aiuto qui e un problema là, e vedremo quale sarà la soluzione adottata da Momo (che sogna il Pallone d'Oro, viste le prestazioni sontuose e i 43 gol in 47 gare) e dai suoi compagni.