Non riesce l'impresa alla Fiorentina, che nel ritorno degli ottavi di finale della Champions League femminile subisce una pesante lezione dal Chelsea, che si impone per 6-0 al "Franchi" di Firenze.
Cincotta deve rinunciare ad Adami dall'inizio e allora schiera un 3-4-3 con Agard, Jaques e Tortelli davanti ad Ohrstrom; Guagni, Parisi, Breitner e Philtjens a centrocampo con il trio Bonetti, Mauro e Clelland in avanti. Il Chelsea dimostra subito di voler chiudere presto la contesa dopo che all'andata solo grazie alla serata di grazia del portiere svedese della viola il punteggio è rimasto inchiodato sullo 0-0. Due traverse nei primi minuti di gioco fanno rivedere le streghe alle londinesi, che sbloccano il risultato a metà frazione con Spence. Al 38' il raddoppio di Kirby mette già una serissima ipoteca sul quarto di finale per le Blues. Nella ripresa la Fiorentina alza il baricentro alla ricerca di un gol che possa quantomeno riaprire il discorso per la singola partita, ma in questo modo si espone al contropiede micidiale del Chelsea, che tra il 53' e il 67' segnano addirittura quattro gol: Kirby completa la tripletta (un gol su rigore), poi Cuthbert e Bachmann. Nel finale, su errore difensivo arriva il rosso per Millie Bright per atterramento di Clelland lanciata a rete. Finisce comunque tra gli applausi per le ragazze della Fiorentina, che hanno onorato al meglio l'impegno. La sconfitta è pesante da digerire, però la strada imboccata dalle toscane è quella giusta. «È triste commentare un 6-0 - le parole del tecnico delle viola Antonio Cincotta nel dopopartita - però prendo quello che di buono ha fatto la squadra stasera, cioè cercare sempre di giocare a calcio, di cercare il fraseggio e non il lancio lungo contro un avversario di grande spessore. Alla fine sono venute fuori le grandi individualità del Chelsea ma io mi sento di ringraziare le mie ragazze per come sono state in campo, così come voglio ringraziare il meraviglioso pubblico che è venuto qui al "Franchi" e che ci ha sostenuti fino alla fine. Mi hanno insegnato in passato che se non si riesce a vincere - prosegue - allora si deve imparare dalle sconfitte, e noi stasera qualcosa abbiamo imparato da queste grandi campionesse del Chelsea, però credo che anche noi abbiamo dimostrato loro qualcosa - conclude - cioè la voglia di non mollare e di restare lucide davanti alle avversità. Abbiamo dato il meglio di noi, davvero». «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile - il commento del capitano Alia Guagni - purtroppo siamo andate sotto presto nel punteggio, a quel punto abbiamo provato a rimontare ma ci siamo sbilanciate e in contropiede ci hanno punite. Dispiace, però queste sono partite che tutti vorrebbero giocare. Usciamo a testa dalla Champions, ora ci concentreremo sul campionato per poter tornare a vivere queste emozioni l'anno prossimo».