Le pagelle di Milan-Barcellona, terminata 2-3
MILAN
Abbiati: 7 – Prodigioso per due volte nel primo tempo, tiene il Milan in partita. Il Barcellona alla fine segna tre gol ma risulta davvero difficile trovare qualcosa da rimproverargli.
Abate: 6,5 – No, non è più una sorpresa e non bisogna esitare nel dire che oggi è il miglior terzino destro italiano. Pressa, corre e non molla mai, diligente nelle diagonali, è decisivo almeno in tre recuperi nell’area di rigore, come sulla conclusione di Messi deviata sulla traversa.
Nesta: 6 – Gli slalom di Messi e Fabregas non lo lasciano tranquillo, si difende con l’esperienza anche se lascia trasparire qualche nervosismo di troppo, fino al momento in cui deve abbandonare il terreno di gioco per un problema muscolare.
Bonera: 6 – Entra a partita ormai scarica, ha il tempo di sfiorare il gol con una conclusione dal limite dell’area respinta dalla difesa del Barcellona.
Thiago Silva: 6,5 – Deve sudare per disinnescare le incursioni blaugrana ma non si arrende fino all’ultimo. Come i suoi compagni di reparto, deve ricorrere alle maniere forti quando Messi lo punta palla al piede.
Zambrotta: 5,5 – Qualche timida discesa sulla fascia ma l’anagrafe non mente e va costantemente in apprensione quando viene puntato in velocità, rimediando un giallo per fermare Messi.
Aquilani: 6,5 – Gioca con personalità e rilancia spesso l’azione con efficacia anche se si dimostra a tratti troppo irruento. Ha il demerito di provocare il rigore su Xavi, ma sul suo intervento resta ancora qualche dubbio.
Van Bommel: 5 – Troppo statico per poter reggere i ritmi supersonici del centrocampo catalano. Si ritrova spesso a rincorrere, rimediando anche un cartellino giallo, senza mai rappresentare un muro efficace per le incursioni avversarie.
Nocerino: 6 – Ci mette grinta e dinamismo, non bastano per agguantare il pari contro questo Barcellona.
Seedorf: 6 – Da applausi l’assist delicatissimo con cui permette ad Ibrahimovic di segnare il gol dell’1-1, meno efficace quando tiene troppo la palla e si fa rimontare facilmente dagli avversari. Sempre preziosa, comunque, la sua esperienza in partite di questo livello.
Boateng: 7,5 – Grinta da vendere, gioca a supporto delle due punte ma è spesso lui il più pericoloso davanti. Ci prova prima con un paio di conclusioni da lontano che non inquadrano lo specchio poi trova un gol fantastico con un controllo a seguire prodigioso che mette fuori causa Abidal e un destro affilato che gela Valdès.
Robinho: 5 – Solito movimento su tutto il fronte d’attacco e – purtroppo – solito errore sotto porta che alimenta qualche rimpianto. Esce all’intervallo.
Pato: 5 – Non è al meglio, e si vede. Qualche scambio con i compagni e poco altro, copia ancora sbiadita del fenomeno che aveva spaventato il Camp Nou dopo 24 secondi.
Ibrahimovic: 5,5 – Sfrutta al meglio il filtrante delizioso di Seedorf per siglare al 20’ il gol al Barcellona che probabilmente aveva tanto sognato. Sembra la premessa di una vendetta servita fredda, è solo un episodio in una partita che lo vede quasi sempre ai margini, mai in grado di fare la differenza.
All. Allegri: 6,5 – Accetta di giocare la partita a viso aperto contro il Barcellona. Esce sconfitto ma a testa alta, contro una squadra di campioni che sembra giocare a memoria, messa in difficoltà con le sue stesse armi, alzando i ritmi e ripartendo con scambi veloci.
BARCELLONA
Victor Valdès: 6 – Subisce due gol ma non ha colpe.
Puyol: 6,5 – Schierato sulla fascia destra al posto dello squalificato Dani Alves, presidia e riparte, lanciandosi come sempre in avanti sulle palle inattive.
Mascherano: 6 – Bravo a tenere la posizione e a coprire gli spazi, a seconda della zona di campo in cui attacca il Milan, è però in ritardo in occasione dell’inserimento vincente di Ibrahimovic. Non è un difensore centrale, e si vede, ma rappresenta una buona alternativa.
Busquets: 6 – Schierato come diga tra difesa e centrocampo, vaga senza una posizione ben definita, recuperando qualche pallone e ritrovandosi spesso per terra dopo aver subito un fallo.
Abidal: 5,5 – Prestazione negativa, troppo leggero in diverse occasioni, si fa saltare con troppa facilità da Boateng in occasione dello splendido gol del ghanese.
Thiago Alcantara: 6,5 – Classe ’91 ma si muove con l’esperienza di un veterano. Ha accanto maestri eccellenti ma sul suo talento – e sul suo futuro – non si discute.
Xavi: 8 – Ennesima prestazione da fuoriclasse. Dirige i tempi con precisione assoluta e si fa trovare pronto quando decide di avanzare il raggio d’azione. Induce Van Bommel all’autogol nell’azione che sblocca il risultato, si procura il calcio di rigore e firma il 3-2 finale con una conclusione chirurgica che non lascia scampo ad Abbiati.
Keita: 6,5 – Corsa e ripartenze a centrocampo, lavoro tanto oscuro quanto prezioso. Il Barcellona dai piedi sublimi ha bisogno anche dei suoi polmoni.
Fabregas: 7, 5 – Sembra giocare in questa squadra da anni. L’intesa con i compagni è perfetta, i suoi inserimenti nell’area avversaria sempre puntuali ed imprevedibili.
Pedro: sv – Entra a dieci minuti dal termini quando ormai la partita ha ormai dato il meglio.
Messi: 7,5 – Sesto gol in cinque partite di Champions, bravo a mantenere la freddezza dal dischetto anche quando Stark lo invita a ripetere la conclusione. Regala attimi di magia calcistica quando parte con la sfera tra i piedi, solo un recupero prodigioso di Abate gli nega la doppietta. Illuminante l’assist che permette a Xavi di siglare il terzo gol.
Villa: 6,5 – Parte largo sulla sinistra e si accentra per mettere in difficoltà la difesa del Milan, spinto anche dalla tenacia con cui Abate gli impedisce di affondare da quel lato. Non trova il gol ma i suoi movimenti sono sempre preziosi.
Sanchez: 6 – Qualche dribbling, molti falli subiti e una strada ancora in salita per conquistare un posto da titolare in questo Barcellona stellare.
All. Guardiola: 7 – Il gioiello continua a brillare e probabilmente c’è da credergli quando dice di essere fortunato ad allenare la squadra migliore del mondo. Gioca senza un centravanti vero ma va sempre a segno e non modifica la filosofia di gioco a seconda di avversari e competizioni. Risolve nel migliore dei modi l’emergenza in difesa ma risulta inspiegabile come il Barcellona non abbia un difensore centrale di ruolo in grado di sostituire Puyol o Piquè.
Arbitro Stark: 5,5 – Distribuisce con la giusta misura i cartellini gialli, per evitare che la partita possa assumere toni troppo accesi. Lascia però più di qualche dubbio nel rigore assegnato al Barcellona, soprattutto alla luce di quello negato subito dopo a Robinho.