In queste ore Salah è il pomo della discordia in casa giallorossa. C'è lo zampino dell'egiziano, infatti, nei primi 2 gol che hanno spaccato l'andata della semifinale di Champions League ad Anfield (finita 5-2). Nessuno saprà mai come sarebbe andata se tra le fila dei Reds non ci fosse stato 'Momo', che la scorsa estate Monchi ha venduto proprio alla concorrenza. Il ds giallorosso ha spiegato le ragioni di quella scelta ai microfoni di Onda Cero: "L'anno scorso siamo stati costretti a vendere entro il 30 giugno e se non lo avessimo fatto oggi non saremmo in semifinale di Champions - dice il ds - I nostri conti erano sotto un ferreo controllo UEFA. Quando sono arrivato io c'era un'offerta di 30 milioni per Salah, ma poi coi bonus siamo saliti a 50. Abbiamo fatto il massimo che potevamo in quel momento".
La deadline UEFA ha costretto la Roma ad andare di fretta e forse a guadagnare meno del previsto dalla cessione dell'egiziano: "Non mi aspettavo che il mercato poi sarebbe impazzito" conclude Monchi alludendo ai trasferimenti faraonici di Neymar, Dembélé e Coutinho. Nemmeno lui forse si aspettava che l'attaccante potesse esplodere così a Liverpool: tra campionato e coppe l'egiziano infatti ha segnato la bellezza di 43 reti in 47 partite. Numeri che stanno letteralmente trascinando i Reds, che sognano di tornare in finale di Champions 11 anni dopo l'ultima volta. Numeri alla Ronaldo, alla Messi e da oggi anche alla Salah.