Il presidente della Roma, James Pallotta, è arrivato nella capitale. Per i giallorossi stasera c'è l’appuntamento più importante degli ultimi anni: ci si gioca la qualificazione alle semifinali di Champions League contro il Barcellona. Non sarà per nulla semplice ribaltare il 4-1 dell’andata, ma Pallotta intercettato fuori dall'hotel crede nella rimonta: “Ho fiducia nel mister e nella squadra, abbiamo fatto una grande partita all’andata, siamo stati sfortunati con gli autogol. C’erano tre rigori per noi, di cui uno un colpo di mano che poteva essere fischiato. Il rigore su Dzeko era netto e Pellegrini era in area di rigore. Non credo fossero le chiamate più difficili del mondo. Se avessimo fatto il gol del pareggio le cose sarebbero andate in maniera diversa”.
Meno soddisfatto riguardo al campionato, il presidente della Roma ammette: “Credo che dalla partita contro il Genoa di fine novembre non abbiamo giocato bene come facevamo prima, ma abbiamo avuto molti infortuni. Non sono felice per questo, a volte è dura giocare in Champions League e prepararsi subito dopo per il campionato, rende le cose più dure. Non penso che i giocatori siano felici così come nessun altro, eravamo lassù prima del Genoa. Abbiamo ancora 7 partite importanti, a partire da domenica, ma siamo una squadra migliore di quello che abbiamo fatto vedere”.
Pallotta ha poi parlato di Alisson, uno dei grandi protagonisti della stagione della Roma: “Ha un contratto, lo adoro e non ho mai voluto venderlo. Quando ne parlavamo due anni fa ho sempre pensato fosse fenomenale e lo sta dimostrando”. Spazio anche al capitolo stadio, sempre attuale: “Ho alcuni incontri in programma. In fin dei conti, se non si accelera su certi aspetti non avremo uno stadio e noi non saremo qui. I tifosi dovrebbero dire alle istituzioni di fare in fretta. È tutto molto vicino alla conclusione, se passa ancora tempo oltre giugno o luglio, servirà un altro anno e non avremo uno stadio. Non possiamo permettercelo, abbiamo già speso oltre 60 milioni di euro. Non puoi continuare a spendere soldi se non hai modo di rientrare in tempo, abbiamo bisogno dello stadio in tempi brevi”, ha concluso il numero uno americano.