Polemiche, preoccupazione e non solo. Quanto è accaduto a Liverpool nella serata di martedì e prima della sfida di Champions League tra i Reds e la Roma, col vile agguato al nordirlandese Sean Cox e un pestaggio che ha lasciato il tifoso 53enne in coma e con gravi danni cerebrali, ha riportato alla mente di tutti l'incubo della violenza ultras nelle coppe europee, e scatenato tutta una serie di (giustamente) indignate reazioni da ogni parte. Si è detto e scritto di tutto, e nella giornata di ieri sono stati arrestati i ''tifosi'' giallorossi Filippo Lombardi e Daniele Sciusco, che tra 28 giorni dovranno comparire davanti al giudice per rispondere delle proprie azioni, ma sono anche stati ''graziati''. Nessuno dei due è stato accusato di tentato omicidio, col primo che andrà alla sbarra per i reati di ''lesioni gravissime e disordini violenti'', e il secondo solo per quest'ultimo. Mano non durissima per i due indagati dunque, mentre potrebbe essere durissima quella dell'UEFA, che vuole punire duramente un episodio definito ''sconcertante'' e che ha causato ''viva preoccupazione'' sia al presidente Ceferin, che alla Roma stessa.
In questi giorni si è detto e scritto molto riguardo alle sanzioni che potrebbero colpire i giallorossi, ma cosa rischia davvero la Roma? Da regolamento, casi e agguati di estrema violenza vengono puniti con l'esclusione dalle coppe europee da 1 a 3 anni, ma ci sono dei precedenti confortanti per la Roma: innanzitutto quello dell'Europeo 2016, quando le risse tra gli ultras russi e quelli inglesi misero a ferro e fuoco Marsiglia, ma nessuna delle squadre venne punita. L'UEFA optò per una multa di 150mila euro ai russi e per una non-squalifica: o meglio, la nazionale venne squalificata, ma la pena venne sospesa con la condizionale e ''dimenticata'' dopo che non erano arrivati altri scontri da lì al termine di Euro2016. Ed è ''confortante'' anche la sanzione affibbiata al Lione dopo l'invasione di campo e gli scontri avvenuti durante il match contro il Besiktas dell'aprile 2017: i due club vennero sì puniti, ma la squalifica venne messa sub-judice a patto che le società non venissero coinvolte in altri incidenti nei due anni seguenti. Potrebbe essere questa dunque la sanzione per Roma e Liverpool, una squalifica dalle coppe per uno-due anni che verrebbe poi sospesa con la condizionale, ma voci insistenti ci raccontano di un'UEFA intenzionata a seguire un'altra via. La quadra potrebbe essere trovata con una maxi-multa (400-500mila euro) e l'obbligo di giocare tutte le gare casalinghe della prossima competizione europea (che sia Champions o Europa League) a porte chiuse: verrebbe colpita la Roma in quanto responsabile dei propri tifosi, ma anche il Liverpool per una questione di ''responsabilità territoriale''. Sono questi i maggiori rischi per i due club, che intanto lavorano a braccetto per ''sedare'' i tentativi di vendetta o di bis in vista del ritorno: il rischio di rappresaglie degli inglesi a Roma è concreto, e la speranza è che tutto resti sulla carta e non ci scappino feriti e/o morti. Anche perchè ulteriori scontri riporterebbero alla mente l'età nera degli anni '80, quella in cui dopo l'Heysel le squadre inglesi vennero escluse dalle competizioni europee a tempo indeterminato, rientrando nei ranghi solo nel 1990 e dopo cinque anni di bando.