Un'incredibile Juve, disastrosa per oltre un'ora di gioco ma perfetta nell'ultima mezz'ora, vince 2-1 a Wembley contro il Tottenham, rimediando al 2-2 dell'andata. Gli inglesi dominano il primo tempo, passando in vantaggio con Son Heung-Min, ma una zampata di Higuain al 64', bissata da un guizzo di Dybala tre minuti dopo, ribalta il punteggio. Poi, finale tutto difensivo, con tanto cuore e un po' di fortuna (palo clamoroso di Kane al 90'), per portare a casa uno storico successo che vale la qualificazione ai quarti di finale.
I migliori dei bianconeri, fantasmi per tutto il primo tempo ma eroi nelle rimonta finale, sono Higuain, che replica alla doppietta dello Stadium e serve l'assist per il raddoppio a Dybala e proprio la Joya, ancora decisivo come sabato all'Olimpico. Nel Tottenham Son Heung-Min è devastante sulla fascia ma cala nella ripresa, così come Alli, comunque sempre molto positivo. Dietro la lavagna Barzagli, che soffre tanto la rapidità del sud-coreano, e Pjanic la cui regia non brilla; tra i padroni di casa male il legnoso Vertonghen, che rischia il rigore su Douglas Costa (clamorosa svista dell'arbitro), e il compagno di reparto Sanchez, anelli deboli della catena difensiva degli Spurs, orafana di Alderweireld. In ombra anche Kane, ben marcato da Chiellini, autore della solita prova esperta e coraggiosa.
Allegri ripropone la tattica prudente di Roma, viste le assenze e le precarie condizioni di alcuni big ma vede la squadra correre ugualmente troppi rischi e azzecca i cambi, con gli ingressi di Asamoah e Lichtsteiner. Pochettino ha una squadra che gioca bene ma troppo fragile in difesa: la retroguardia rovina ciò che costruisce l'attacco. L'arbitro Marciniak commette un solo errore, ma grave, ignorando l'evidente fallo da rigore di Vertonghen su Douglas Costa al 17'; buon per lui che alla fine non è decisivo per il risultato finale.