Stavolta la magia dell'Olimpico non aiuta la Roma a completare l'impresa, e i giallorossi devono avere più di qualche rammarico per le fasi iniziali di una sfida che hanno finito per dominare nella ripresa, e poteva portarli a conquistare la clamorosa finale di Champions League senza gli svarioni d'avvio match. Di Francesco rinnega il folle 3-4-1-2 dell'andata, schierando un tridente con Schick ed El Shaarawy a supporto di Dzeko e Pellegrini a sostituire Strootman in mediana, mentre Klopp risponde con Wijnaldum al posto di Oxlade-Chamberlain e il consueto tridente Salah-Firmino-Mané. Ne esce una gara nella quale la Roma parte fortissimo, sfiora la rete in avvio con Florenzi e tenta qualcosa d'impossibile, dato che nessuno ha mai rimontato dal 5-2 dell'andata nella storia della Champions League: i giallorossi spingono, ma vengono puniti al 9' dall'erroraccio di Nainggolan, che avvia il contropiede perfetto del Liverpool e porta alla rete di Mané sull'uscita di Alisson. Roma sotto 1-0, ma i Reds vanno in tilt sul pressing giallorosso e confezionano l'autorete dell'1-1: van Dijk calcia in faccia a Milner, e Karius viene battuto. I padroni di casa spingono, motivati dall'Olimpico, rischiano qualcosa dietro (miracolo di Alisson su Mané) e subiscono il 2-1 con un nuovo errore: Florenzi non sale e lascia in gioco Wijnaldum, che trova il 2-1 al 25'. La rete dovrebbe ammazzare la Roma, che invece continua a provarci anche se è consapevole di dover segnare quattro reti: El Shaarawy centra il palo, e si va al riposo sul vantaggio Liverpool.