Il Chelsea di Maurizio Sarri viaggia a buon ritmo in Premier League, e ha vinto anche nella terza giornata e contro il Newcastle di Rafa Benitez, ma la vera svolta per i Blues potrebbe arrivare dalle stanze dei bottoni. Stando a quanto riporta il Times, infatti, Ramon Abramovic, che nelle ultime stagioni ha promosso una sorta di autofinanziamento del calciomercato (dopo il divorzio dai mille zeri con l'ex moglie) e guida i Blues da oltre 15 anni, starebbe pensando alla cessione della società londinese. Abramovic avrebbe contattato la banca statunitense Raine Group per chiedere una valutazione del club, ottenendo come risposta una cifra che si avvicina a 2 miliardi di euro: una stima altissima, che potrebbe scoraggiare eventuali investitori, o ridurre la cessione delle quote a una percentuale di minoranza.
E proprio la quota di minoranza potrebbe essere la chiave di volta per un'eventuale nuovo ingresso all'interno del Chelsea: Abramovic sente di non essere più in grado di competere economicamente con City e United, e starebbe pensando anche all'ingresso di un nuovo socio. Nei mesi scorsi aveva ricevuto un'offerta da parte di Jim Ratcliffe, ricco uomo d'affari britannico e storico abbonato del club, una proposta che era stata subito rifiutata da Abramovic. Che però ora, dopo le tensioni Russia-GB, il visto britannico non concesso e la decisione di non proseguire col rimodernamento di Stamford Bridge sembra sempre più insofferente riguardo al mondo inglese. Qualcosa potrebbe essere cambiato, e le recenti voci sull'offerta presentata dal fratello di Mansour per il Liverpool e rifiutata dal Fenway Group (guarda caso, 2 miliardi) avrebbero fatto cambiare idea al patron russo. Sarri potrebbe dunque ritrovarsi con una nuova società o dei nuovi soci a breve, anche se dall'entourage di Abramovic si smentisce questa ipotesi. Ma si sa, ogni smentita, spesso è una mezza verità.