Primo caso di outing... al contrario in Premier League. Il giocatore del Chelsea Ruben Loftus-Cheek, dopo che erano inziati a circolare rumours su una sua presunta omosessualità dichiarata anche all'interno dello spogliatoio, attraverso i suoi profili social è intervenuto per negare la veridicità delle voci. “Tutti i calciatori che hanno dichiarato di essere gay hanno il mio supporto e il mio rispetto, ma i rumors sul mio conto non sono veri”, ha risposto su Twitter agli oltre 254 mila follower. Non tutti però gli hanno creduto.
Come riportato dal Mirror, i social network del 22enne inglese, che vanta anche 10 presenza con la maglia della nazionale britannica, erano stati invasi dai messaggi dei tifosi. La vicenda riapre il dibattito sul delicato rapporto tra omosessualità e calcio, un mondo dove ancora oggi è davvero molto difficile fare outing. Proprio un compagno di squadra del giocatore lo aveva spiegato qualche anno fa. "Negli spogliatoi c'è molto testosterone, ci si fa la doccia tutti insieme, ci si cambia tutti insieme. È difficile, ma è così. Capisco il dolore e la difficoltà di questi ragazzi nel fare coming out. È un vero test che si fa dopo aver lavorato sulla propria persona per molti anni", aveva dichiarato l'attaccanet francese Olivier Giroud a propositio della questione omosessualità nel calcio.