Antonio Conte non è più l'allenatore del Chelsea. Con un freddo comunicato sul sito ufficiale la società londinese ha ufficializzato l'esonero del suo allenatore, confermando un addio annunciato da tempo. Nei due anni trascorsi a Londra, Conte è riuscito a vincere una Premier Legue e la FA Cup, ma non è bastato a convincere il presidente Abramovich a cambiare idea sul suo operato.
Nonostante l'augurio finale di rito, la storia di questo divorzio è stato lunga e complessa e di certo non si concluderà dopo poche righe di comunicato. Se da un lato infatti il Chelsea potrebbe contestare a Conte alcuni comportamenti non troppo apprezzati dalla dirigenza (come ad esempio la gestione del caso Diego Costa), lo stesso tecnico è forte di una clausola, una penale della quale aveva preteso l’inserimento in occasione del rinnovo di contratto. Una clausola che prevedeva che, in caso di esonero, a Conte sarebbe stata riconosciuta una cifra addirittura superiore a quella dello stipendio e che lo avrebbe liberato da ogni vincolo contrattuale. La società inglese però, per i comportamenti che contesta a Conte, vuole rivendicare il licenziamento per giusta causa, ritenendo di non riconoscere quella somma all’ex ct della Nazionale.
Il magnate russo intanto a breve abbraccerà Maurizio Sarri che, dopo aver risolto la questione contrattuale con il Napoli e De Laurentiis, è pronto a sbarcare in Inghilterra. Il tecnico toscano inserirà nel suo staff Gianfranco Zola, una leggenda del Chelsea, come suo vice mentre affiderà la regia in campo a Jorginho.