Chieti in prima linea contro il Covid-19. Abruzzo, una catena di solidarietà che non finisce mai con gli altri capoluoghi

Pubblicato il 13 aprile 2020 alle 20:00:23
Categoria: Notizie Calcio
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Non avrei mai esordito il mio articolo con un grafico personale riferito all’Italia (i dati che ho raccolto sono dall’inizio della pandemia all’8 aprile 2020) in cui ho semplicemente inserito i “numeri” offerti dai siti istituzionali della Protezione civile e/o del sito “www.salute.gov.it”, se non fosse che nelle ultime settimane si è annunciata in continuazione la cosiddetta “fase 2”. I decreti dpcm del Governo Italiano venivano snocciolati e spiegati egregiamente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, attraverso i canali istituzionali di Stato e alcune interviste rilasciate a vari quotidiani e/o TV italiani e stranieri (tra cui «La Repubblica», alla «BBC» – il 09/04/2020 – , alla «Bild» – l’8 aprile scorso –, «Ard» – TV tedesca il 31 marzo scorso – etc … i cui video sono visibili a tutti tramite il canale istituzionale “You tube” di «Palazzo Chigi»).

La situazione è controversa perché i numeri del contagio salgono, seppur meno rapidamente. Il comitato tecnico-scientifico del Presidente Conte ha dato conferma di sperare che il virus sparisca: «i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti» ha riferito il Presidente Conte nella conferenza stampa su tutte le reti di Stato. Non bisogna abbassare la guardia per non vanificare tutti i sacrifici fatti da una comunità intera; «ci sono evidenti indicazioni che le misure del contenimento sin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo rendere inefficaci gli sforzi fin qui compiuti» asserisce il Ministro Conte nell’annuncio dell’ultimo Dpcm. Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, nella conferenza stampa del 10 aprile c.a., ha annunciato l’ennesimo Dpcm appena firmato per prorogare le misure restrittive fino al 3 maggio. Una particolarità di tale conferenza stampa è stata notata dal giornalista di «La Repubblica» in quanto quest’ultima è stata rimandata più volte nell’arco della stessa giornata: «La conferenza stampa di Conte slitta una, due, tre volte» dalle ore 14 alle ore 17 e alle ore 19,30. Questa sorta di attenzione in tale criticità quotidiana è sicuramente per cogliere alcune tensioni politiche che avrebbero voluto carpire tutte le testate italiane e straniere. Come al solito, dove fiutano i giornalisti, qualcosa di vero c’è sempre ma, come giornalista, consiglierei innanzitutto la popolazione di stare attenti alle truffe, fidarsi solo delle Forze dell’Ordine le quali svolgono i controlli di routine e alle quali va presentata l’autocertificazione relativa all’emergenza del Coronavirus e attenersi alle regole di convivenza civile a causa del suddetto virus letale e infettivo. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rassicurato agli italiani che il Governo ha sempre agito all’insegna della trasparenza. Per settimane ha sempre affermato, di fronte a tutti, che non avrebbe firmato alcun accordo riguardante il Mes; il Fondo salva-Stati non è attivato dunque. Tutto il team economico finanziario del Presidente sta lavorando in maniera incessante per creare strumenti finanziari nuovi e adeguati all’emergenza che stiamo attraversando. «Niente truffe!» punta il dito verso la telecamera che lo stava riprendendo al momento, con voce commossa, il Presidente Giuseppe Conte. Il Mes è totalmente inadatto all’emergenza causata dal Covid-19.

Fumata nera per gli accordi sugli eurobond, essendo consapevoli che il Governo Italiano metterà in atto misure adatte come si trattasse di un’economia di guerra. Tale situazione è difficile da accettare non solo nel mondo dello sport, ma anche da tutto il mondo produttivo - economico della Nazione. A partire dal 14 aprile sarà consentita l’apertura delle cartolerie, delle librerie e dei negozi per bambini e neonati. Riapriranno anche la silvicoltura e l’industria del legno, in quanto sono state inserite tra le attività produttive. Teniamo stretti i denti, dunque, anche durante le altre festività come a Pasqua in fieri: niente uscite che, in questo momento, sembrano riti di cannibalismo, anche durante i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Non posso dilungarmi oltre, perché rischierei di non dare attenzione agli sviluppi degli accordi riguardanti lo Sport che spiegherò in questo articolo e nei prossimi articoli di questo «tempo». Mai come nelle ultime settimane, si ha bisogno di cantare l’Inno d’Italia – mancandoci i nostri azzurri e azzurrini sul campo, quel campo non più adibito ad uso di gare sportive in alcune nazioni – anche affacciandosi alla finestra, come ragazzini, durante il tramonto, insieme ai vicini mai calcolati prima d’ora, i quali rispondono dai balconi della propria casa, lì di fronte.

Ora scrivo un po’ di numeri offerti sia dal sito Istituzionale della Protezione Civile che dal sito Istituzionale “www.salute.gov.it” per capire meglio di quale curva epidemiologica e/o andamento dell’emergenza causata dal Coronavirus di cui stanno parlando gli esperti. PoteTe consultare per i dati sempre in aggiornamento anche il seguente sito istituzionale della sanità pubblica in Italia: “www.epicentro.iss.it”. La situazione è apparentemente chiara. Riscrivo i dati per informare la popolazione, grazie alla Redazione di “Datasport.it” che mi permette di pubblicare quando lo ritenga opportuno, di quanto sia drammatica tale “guerra invisibile”. Attualmente – aggiornato al 12 aprile 2020 in Italia – i positivi sono 102.253, i deceduti sono 19.899 e i guariti sono 34.211. Il Commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, raccomanda, come sempre, di rimanere a casa, rivolgendosi a tutti gli italiani. Tra i positivi suddetti: 71.063 si trovano in isolamento domiciliare (+2.319); 27.847 sono ricoverati con sintomi (-297); sono 3.343 in terapia intensiva (-38). I tamponi effettuati aggiornati fino al 12 aprile 2020 sono 1.010.193 (+46.720). Le tabelle sono aggiornate sul sito “www.salute.gov.it”. Al 13 aprile in Abruzzo si rilevano i seguenti dati: 2213 casi positivi in Abruzzo (+53 rispetto a ieri); 224 deceduti; 211 guariti. Sottolineiamo i seguenti dati della Regione Abruzzo: 351 pazienti in ospedale NON in terapia intensiva; 54 pazienti in ospedale in terapia intensiva. I tamponi eseguiti totali sono stati 20.667 con 14.225 test risultati negativi. Vi segnaliamo la distribuzione dei positivi nelle aree distinte Asl dell’Abruzzo: 220 nell’Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 465 nell’Asl Lanciano-Chieti-Vasto, 929 dell’Asl di Pescara, e 599 dell’Asl di Teramo. La lotta al Covid-19 è dura e la strada ancora è in salita. Ognuno di noi ha cambiato la propria vita quotidiana per evitare il diffondersi del virus in questione. Niente Pasquetta, ma probabilmente niente campionato e nessuno crede alla ripresa degli degli allenamenti delle squadre in tempi brevi, dalla A in poi (a scendere), dai diversi gironi alle Eccellenze, fino a ogni singolo club. Nessuno deve abbassare la guardia. Come ho esordito in questo articolo, si contano il numero dei deceduti che stanno diminuendo grazie alle restrizioni le quali interessano in ogni parte della Regione Abruzzo, come in Italia, e quasi in tutto il mondo. Ciò non vuol dire che, in questo momento, c’è una situazione stagnante e non pericolosa per la Salute della comunità – che gli scienziati hanno chiamato “plateau” – : nessuno può dire con certezza cosa succederà domani. Nessuno può uscire se non per situazioni di necessità. Il Covid-19 potrebbe colpire chiunque e ad ogni momento della giornata: uscire allo scoperto in guerra significherebbe essere facile “bersaglio” del virus suddetto. Il vaccino che gli esperti stanno studiando non è pronto. I calciatori – i quali, a volte, sembrano invincibili – sono prima di tutto degli uomini; i players non sono immuni al Coronavirus. Gli sportivi cadono come soldatini con difese di carta – inutili mascherine e guanti, seppur sono utili come protezione, senza che risolvano le possibilità di contagio in maniera definitiva –. Alcuni anziani, che avrebbero avuto una vita lunga e ricca di salute, sono stati stroncati dalla polmonite indotta dal virus in questione in alcuni soggetti, e/o dal coma di tipo farmacologico e non in altri pazienti, a altre tristi storie a Chieti come nel resto del mondo.

 

Ricordiamo alcune vittime che hanno a che fare con il calcio e/o la provincia di Chieti e/o con altre specialità sportive. Paolo Maldini, il direttore dell’area tecnica del Milan, ha contratto il virus. Su Instagram, poi, in prima persona, Paolo Maldini rilasciando un’intervista esclusiva al «Corriere Della Sera» e parlando in prima persona su Instagram sul proprio canale social, afferma che sta bene, compreso il figlio, sconfiggendo così questo virus sconosciuto, «un avversario nuovo», il 23 marzo. Il giorno dopo, la notizia era stata riportata su tutte le testate, web e non, compreso “sport.sky.it”. Nel Valencia, oltre Garay, sono stati ben dieci giocatori positivi al Coronavirus, oltre 15 dipendenti contagiati al 27 marzo. Ancora prima di queste date suddette, erano stati scoperti alcuni casi di positività al tampone in serie C nella Pianese, essendo reso noto dalla stessa società sportiva senese – come ha rivelato l’Ansa –. Ma in una guerra, non è possibile ricordare solo i feriti nello sport del calcio. Impossibile non ricordare, tra i “caduti”, una delle personalità che hanno avuto un peso nella storia olimpica, rappresentando l’Italia, portando con sguardo fiero la bandiera della Nazione: Donato Sabia – il «signore degli 800», grande protagonista dell’atletica leggera negli anni ’80, con due finali olimpiche e un titolo europeo indoor – ha perso la vita l’8 aprile scorso per il coronavirus all’età di 56 anni, dopo due settimane di ricovero presso l’Ospedale San Carlo di Potenza. Questo virus “bastardo” ha trasportato le anime più distinte, senza preferire nessuno a nessuno. A causa del Coronavirus, ha perso la vita anche la madre di Pep Guardiola, a Barcellona il 6 aprile scorso, l’allenatore del Manchester City, il quale passava alcuni giorni d’estate nella città di Pescara, con alcuni amici, tra cui Manuel Estiarte.

Chiedo umilmente scusa se non cito tutti gli altri casi, ma non ci sarebbe lo spazio che meriterebbe ognuno di loro in questo articolo.

Chieti calcio – Sul sito ufficiale “www.abruzzo.lnd.it”, «il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Abruzzo LND, a tutela delle proprie società e dei propri tesserati e alla luce della strategia di contenimento della diffusione dell’epidemia di Coronavirus sull’intero territorio nazionale» ha perentoriamente sospeso tutte le gare e le attività fino al 4 maggio 2020 – secondo il DPCM del 10 APRILE 2020 del Governo e del COMUNICATO UFFICIALE LND N.292 firmato dal Presidente Cosimo Sibilia –. Il Chieti calcio è risucchiato in piena zona play out. L’ultima partita è stata giocata allo stadio comunale di Ortona il primo marzo, quando si era inconsapevoli delle potenzialità così infettive e letali del virus, dal Chieti calcio contro il Real Giulianova. Nessuno è stato contagiato, né della squadra, né di tutto l’ufficio stampa, né degli staff di entrambe le squadre abruzzesi le quali erano ignare di aver disputato l’ultimo derby. Dall’ultimo cambio di allenatore e silenzio stampa indetto dal Presidente Mergiotti del Chieti calcio 28 gennaio c.a., tutto diventa fumoso e nessuno osa rompere il silenzio in emergenza, salvo il timido approccio con i social media del mister Grandoni. Pazientemente, Alessandro Grandoni “impasta” una sorta di spot esortativo – postato il 18 marzo scorso sui canali social del «Chieti F.C. 1922»– nel combattere il Coronavirus, come ha sempre creduto di combattere per la salvezza della squadra, dirigendo il timone tecnico del Chieti calcio. Con la propria cadenza toscana, Alessandro esorta i propri tifosi a restare a casa «per salvare l’Italia».

Tutto questo approccio non è risultato stimabile dai tifosi per i “precedenti” dei neroverdi, colpevoli, dal loro punta di vista, di non aver giocato in maniera decorosa prima dell’Emergenza Coronavirus. Malgrado ciò, i tifosi neroverdi si sono organizzati sul web spontaneamente e, come sempre, come una rosa ha le proprie spine, vogliono esternare la propria vicinanza alla squadra. Sul loro sito associativo – sperando che questo, come il libero associazionismo, anche se on-line, non diventi un reato! – “www.tifochieti.com” (“dal 2006 il portale del tifoso teatino”) hanno creato, dall’inizio dell’emergenza, un “muro” ovvero un “padlet” dove senza imbrattare i muri e/o inquinare opere d’arte, ognuno può iscriversi con un proprio nickname per sostenere il «Chieti F.C.». Il Presidente Mergiotti, intanto, rompe eccezionalmente il lapidario silenzio con una serafica intervista su «Il Messaggero» il 18 marzo c.a. per evitare di seminare panico nella popolazione abruzzese. Le poche parole di Antonio Mergiotti, Presidente del Chieti calcio, ricordano in quell’occasione che non è il momento di parlare di calcio. La priorità è la salute, la situazione sanitaria favorevole per poter giocare le partite con una certa serenità, poi – da buon dirigente – ci sarà da risolvere il problema economico “post-bellico”. Il Presidente Mergiotti valuterebbe, già dal 18 marzo, l’annullamento e blocco del campionato in essere in primis, e il ritorno sul campo dell’Angelini “nuovo di zecca” in secundis.

Calcio-mercato Chieti, Notaresco e alcuni problemi di rinnovo dei contratti come nel Teramo. Abruzzo sempre in difficoltà. Un problema in via di discussione portata avanti dai Dirigenti dalla Lega LND alla serie C fino alla serie A è il rinnovo dei contratti – che mi permetterò di portarlo avanti nei prossimi articoli se sarà possibile –. In serie C, il Teramo possiede alcuni contratti di calciatori in scadenza il 30 giugno 2020. Gli accordi burocratici dovranno essere regolarizzati per il portiere Tomei, i terzini Florio e Fiore, poi, non ultimo dei problemi, il contratto riguardante l’attaccante Magnaghi perché è l’unico giocatore in prestito dal Pordenone, con diritto di riscatto, della rosa biancorossa.

Anche la serie D a cui appartiene il “Chieti FC” è ferma dall’11 marzo secondo i dpcm governativi passati e presenti. Dopo quella intervista “figlia unica di madre vedova” riportata da «Il Messaggero» del Presidente del Chieti calcio, Antonio Mergiotti, la squadra neroverde «eppur si move». Negli articoli web campeggia il nome di Niccolò Dondoni appena tesserato come difensore centrale, 25 anni il 14 aprile prossimo. La trattativa si è conclusa durante il “Coronavirus outbreak” perché era svincolato dall’Avellino dalla passata stagione. Il baby-difensore tanto desiderato dal Chieti, tanto da resuscitare tutta la squadra dal dimenticatoio del proprio silenzio stampa, ha giocato in B col Varese (2014-15), con la Pistoiese e l’Albinoleffe (serie C), poi con la Clodiense e l’Avellino (serie D). Tutti i giornalisti pensano che i dirigenti neroverdi potranno contare anche sul rientro di Brugaletta, recuperato dall’infortunio piuttosto lungo e doloroso. Anche il Notaresco non è da meno del Chieti: ha tesserato, durante l’emergenza, il portiere Maurizio Carlino, classe ’96, svincolato anche lui da dicembre scorso col San Severo. Al rientro incerto sul campo da gioco, quest’ultimo rimpiazzerà il loro secondo portiere Monti infortunato. Procura, Ospedali efficienti e/o inefficienti? Dipende dai punti di vista – Ogni tentativo di non seminare il panico nella popolazione, la quale non riesce a capire la gravità della difficile situazione, sembra inutile di fronte al vero e proprio genocidio che il Coronavirus ha determinato nella zona di Bergamo. Le parole si rivelarono inutili di fronte allo sconcerto generale delle file di camion militari carichi di bare – come in una vera e propria guerra civile – in onda sulle TV di Stato in Italia, che partivano da Bergamo, tra il 18 e il 19 marzo scorsi, verso i forni crematori “liberi” più vicini perché nei cimiteri, a causa dei molti decessi negli ospedali bergamaschi, non c’era più posto per allocare i feretri. I cari di alcuni malati di coronavirus non hanno potuto dare l’estremo saluto al proprio congiunto. I forni per la cremazione non riuscivano a smaltire le salme, pur lavorando 24 ore al giorno.

L’ultima testimonianza di questa aberrante inumanità in seria difficoltà nel combattere il Coronavirus riguarda la strana “gestione” di queste morti di massa causate dal Coronavirus, presso il Trivulzio di Milano del 10 aprile c.a su «La Repubblica». Gli ispettori di governo hanno già sequestrato le cartelle cliniche del Pio Albergo Trivulzio, storica residenza per anziani milanese (RSA), il 9 aprile e i pm stanno verificando i contenuti delle cartelle cliniche. Secondo questa testimonianza chiave suddetta, il figlio di un deceduto ha affermato che sarebbe andato a riprendere il feretro del padre per portarlo in auto propria a Gemona del Friuli – «il forno crematorio più vicino che ci ha accettati» – ha affermato, a «La Repubblica», il figlio distrutto dal dolore in quanto non ha mai visto il padre, nemmeno nel momento in cui era in fin di vita. Sarà la Procura a stabilire se si tratti di «omicidio ed epidemia colposa»: sono iniziati “a tappeto” i test dei tamponi verso tutti i dipendenti del Trivulzio e è indagato il dg della suddetta casa di riposo. Nulla deve essere lasciato al caso.

Se Milano ha vantato di aprire i primi reparti dell’Ospedale Covid-19 per il 6 aprile c.a., proprio in Fiera Milano dove chiunque è andato per manifestazioni già trascorse anni or sono, tra cui l’Expo 2016 dove ci fu – ennesima ironia della sorte della comunità italiana e internazionale – l’Albero della Vita, che si accese ogni notte, a mezzanotte in punto per celebrare il miracolo di essa. L’inaugurazione dell’Ospedale Covid-19 a Milano c’è stata il primo aprile scorso ed è stata una luce di speranza e una dimostrazione di efficienza. L’obiettivo per Milano è stato dare una dimostrazione di saper fronteggiare la tragica emergenza in atto. A Milano sono stati allestiti per adesso 200 posti letto di terapia intensiva, oltre i servizi e il reparto radiografico. L’obiettivo più ambizioso è quello di accogliere i contagiati gravi della Lombardia e di tutta la Penisola. Il 10 aprile, quasi ci fosse una contrapposizione con il Nord, in Abruzzo trapela l’informazione che, senza avere l’ok definitivo, i primi pazienti affetti da Covid-19 sarebbero “spostati” al San Camillo ad Atessa (Chieti) l’11 aprile. Sono arrivate lì le nuove apparecchiature e altri materiali, si sono organizzati ad Atessa (Chieti) nuovi allestimenti. Secondo le prime interviste ai dirigenti Gennaro Scialò, dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche dell’azienda sanitaria Lanciano –Vasto - Chieti, e Maria Bernadette Di Sciascio, direttrice del servizio risk management, ad Atessa verranno accolti i pazienti, sempre secondo la gestione degli ospedali Hub, paucisintomatici, cioè coloro che si trovano nella fase finale del percorso di cura, non essendo ancora “dimissibili” per varie ragioni legate strettamente alla salute del paziente e/o alla Sicurezza della Comunità.

Volontariato dall’inizio della pandemia causata dal Coronavirus. Le contraddizioni delle azioni di governo con la medesima attività volontaria e gratuita svolta a favore della collettività di varie associazioni nominate in questo articolo, pur avendo le intenzioni di “pace” presente e futura necessarie per le sorti fauste dell’Italia – All’Ospedale di Ortona, in occasione della Santa Pasqua, hanno ricevuto i cuori pasquali abruzzesi “doc” donati dai panifici e dalle pasticceria di zona. Ma questo filo di solidarietà è una goccia in un mare che si rinnova sempre tra i volti e le speranze della popolazione abruzzese, come nel resto d’Italia. I veri eroi di questa strana emergenza contro un nemico che non si vede e non si tocca sono i medici, gli infermieri e il personale paramedico. I tagli alla sanità hanno colpito un po’ tutti i Presidi Ospedalieri, ma dall’inizio della pandemia – ricordiamo che l’11 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara il Coronavirus la causa necessaria e sufficiente per scatenare la tragedia vissuta, e ancora da uscirne illesi, perché sia innescata ciò che è avvenuto, ovvero una pandemia – i medici, gli infermieri e chi lavora in ospedale si sono sacrificati a favore della guarigione dei propri malati, soprattutto quelli in fin di vita colpiti dal Covid-19. Le Forze dell’Ordine – di Chieti: la Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri, le Volanti della Questura, la Polizia Stradale, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria, i Vigili del Fuoco, la Polizia locale; il Reparto Volo della Polizia di Stato di Pescara e le Guardie Giurate dell’Aquila srl – hanno omaggiato il 30 marzo con un applauso, un vero e proprio saluto militare e il volo basso dell’elicottero di fronte e sopra le mura del “Ss. Annunziata” per dare forza e coraggio ai malati e al personale ospedaliero: un “piccolo gesto” – affermano loro – nell’auto-intervista su Facebook della pagina dell’ “Asl Lanciano, Vasto e Chieti”. Un po’ come nel resto d’Italia, anche a Chieti, si avvicendano mini-manifestazioni di gesti di pace dai militari verso il personale medico e/o i malati: un ossimoro che ci dovremo abituare a vedere e sapere decifrare come questo tipo di codice di comportamento di fronte ai civili. Visto che ho avuto l’occasione di parlare sia della “popolazione” che ha scelto di lavorare in ospedale sia delle forze di Sicurezza Pubblica, offro a loro i ringraziamenti, dal profondo dei nostri cuori, a nome mio e a nome di tutta la redazione di “Datasport.it” – dal Nord a Sud Italia! –. Pensare che questi due gruppi sociali di lavoratori hanno sempre pensato anche alla sicurezza negli stadi della sfortunata Penisola, lavorando in simbiosi nei luoghi adibiti allo sport e/o alle manifestazioni sportive.

Scriverò di seguito i gesti più eclatanti che mi hanno colpito di più dal 18 marzo fino ad oggi per dare prova che la gente in Italia non riesce a stare in solitudine, soprattutto in Italia, oltre che per la motivazione intrinseca della natura umana, cioè l’uomo è un “animale sociale”.

Pescara – Alla Fidas di Pescara, il 7 aprile scorso, gli atleti del Pescara Rugby, impegnandosi per combattere il virus maledetto, con tanto di Presidente Angelo Cavarocchi al seguito, eseguono una super-disciplinata “staffetta” per donare il sangue, grazie a uno dei componenti della squadra Francesco Marien – Quest’ultimo è inoltre un infermiere dell’Ospedale civile di Pescara –. Vorrei spendere una parola anche per «Emergency» che, ha messo in campo – su «La rassegna sindacale» fondata da Giuseppe Di Vittorio il 4 aprile (www.rassegna.it), e in onda su «Piazza Pulita» di La7 il 2 aprile scorso (www.la7.it/piazzapulita) – il proprio fondatore, Gino Strada che ha denunciato, sapientemente come sempre, le nefandezze e le povertà intellettuali dei dirigenti, quelli troppo affannati ad ammucchiare risorse di denaro e potere per scopi anti-filantropici, a nome della propria Ong. La missione di «Emergency» è di rompere il tabù di parlare di spese militari dello Stato italiano – come altri Stati –. Dal 31 marzo c.a., Fincantieri, con l’amministratore delegato Giuseppe Bono, sta negoziando – «una commessa» la chiama tecnicamente scandalizzato per fortuna Gino Strada; gli addetti ai lavori pensano che i committenti si trovino in Egitto – un contratto con la Marina Militare per la fornitura di due nuovi sommergibili U-212 del costo complessivo di 1,3 miliardi. Strada con coraggio ha denunciato che «con quella cifra si potrebbero allestire 1310 posti letto nella lotta contro il Coronavirus ad esempio … ma come è possibile?», poi ancora «la sanità pubblica è stata massacrata dai tagli per anni. Poi ci ritroviamo col fiato corto». Di recente la Farnesina ha autorizzato, di fatto, Fincantieri a negoziare, malgrado l’emergenza Coronavirus, e ciò ha, per fortuna, indignato tutto il Belpaese.

L’Aquila – Ci spostiamo per un attimo a L’Aquila, città fantasma martoriata durante il terremoto del 2009 che ha causato 309 vittime, oltre 1600 feriti e 10 miliardi di danni stimati. L’anniversario dei caduti durante il terremoto dell’Aquila di quel maledetto 6 aprile 2009 alle ore 3:32:39 diventa anche quello per ricordare il recente genocidio causato da questo virus sconosciuto e letale, il coronavirus. Il 6 aprile 2020, il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, insieme ai componenti della giunta comunale, con distanza personale “a norma di legge” accendono “insieme” ai propri concittadini una candela.

Viaggi virtuali a Pasquetta – L’arte e la natura a Pasquetta diventano digitale perché la necessità aguzza l’ingegno. Nel gioco social #lartetisomiglia si invitano i navigatori imprigionati in casa a passare il tempo facendo i virtual tour nei diversi luoghi della cultura proposti dal Mibact, scoprire poi somiglianze con opere d’arte famose o altro con alcuni oggetti, animali o altre cose che riguardano il proprio ambiente quotidiano, ed infine postarlo nella propria bacheca con il suddetto hashtag #lartetisomiglia e/o #iorestoacasa. Il Mibact, ovvero il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sin dall’inizio della pandemia, ha dimostrato sensibilità e voglia di “rimboccarsi le maniche” per dare una mano dall’inizio dell’emergenza. Ad esempio, nel 13 marzo scorso ha permesso il live stream solidale – dal proprio canale istituzionale «MiBACT» – no-stop (dalle 6 di mattina fino a mezzanotte) in cui erano ospiti giornalisti, protagonisti del mondo dell’informazione, della cultura, della musica e dello spettacolo, affinché gli italiani riducessero volontariamente i propri spostamenti ai fini del contenimento del Coronavirus e fossero raccolti i fondi a favore della Protezione civile. 18 ore di maratona per questo live streaming e nel sito Facebook di «L’Italia chiamò», gli organizzatori hanno affermato, scrivendo nell’ultimo post della manifestazione, di aver «raccolto fondi sufficienti per supportare la Protezione civile nel rinforzare i reparti di terapia intensiva del nostro Paese». Da quel giorno nulla è stato come prima: sono partite anche alcune libere indagini e vari articoli informativi che spiegavano che le donazioni per combattere il Coronavirus sono soggette a tariffe imponibili sull’importo della donazione (2,9% dell’importo più un costo fisso di 0,25 euro a donazione) per l’elaborazione dei pagamenti. Quest’ultima notizia risultò vera da diverse testate tra cui «Il Corriere Della Sera», ribadito persino da un servizio (con data sopra-riportata in cima al video informativo, data prima dell’emergenza del Coronavirus) su «Striscia la notizia». Il WWF invece sui propri canal social invita gli utenti a fare un viaggio virtuale tra le bellezze della natura d’Italia – con l’hashtag della campagna informativa #lanaturanonsiferma –. «Viaggio tra le chiese di Ninfa» è un viaggio virtuale nel «Giardino di Ninfa» della «Fondazione Roffredo Caetani», iniziato sui passi del Presidente di tale Fondazione, Tommaso Agnoni, sul canale «you tube – Fondazione Roffredo Caetani», con la campagna #distantimavicini. «Purtroppo questa quarantena Vi impedisce di venire…» inizia il viaggio virtuale il Presidente Agnoni e partono una serie di immagini del magnifico Giardino a Cisterna di Latina (LT), uno dei più bei giardini in Italia d’Europa. L’incanto del tour virtuale è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook il 13 aprile alle 11,30, poi ritrasmesso su “Instagram” e su “You tube”.

Seguono la maratona organizzata dal « Fai » (ovvero «Fondo Ambiente Italiano», #Italiamimanchi è la campagna sul canale relativo «Faichannel») perché rappresenti un «piccolo gesto per sentirci più vicini nell’attesa che ritorni la normalità», e infine, il progetto del «Touring Club italiano» (#Passioneitalia) che consiste in « una campagna per promuovere il territorio del Belpaese ». Provenendo dall’Abruzzo, abbracciando il Mondo, sentendomi più cittadina del mondo che un’indifferente alla Vita, vorrei augurare a tutti, veramente tutti buona Pasqua e Pasquetta, compresi il Direttore e la redazione di “www.datasport.it”. Per tutto il resto, «ce la pagherai cara, maledetto Coronavirus» come mi ha gridato una bambina dietro la propria mascherina, mentre stavo facendo una delle mie spese settimanali gigantesche.

Katiuscia Lalla