Chieti-Matelica 1-3, l'analisi del match

Pubblicato il 2 febbraio 2020 alle 19:02:49
Categoria: Serie D
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Il Chieti continua a perdere terreno dopo una falsa ripartenza. Si fa comunque rispettare. Analisi del match: Chieti - Matelica 1-3.

Il Chieti si sarebbe voluto “imbarcare” durante l’anticipo del 1mo febbraio, “in casa”, presso lo Stadio comunale di Ortona, durante la 22esima giornata del girone di ritorno, ma non è stata la volta buona. I neroverdi sbagliano ancora il viaggio giusto, ma il Matelica si è mostrato determinato, quasi fosse una macchina per vincere. I marchigiani sono stati superiori, più di tutto il resto, nella voglia di riscatto. I ragazzi di Grandoni sono sembrati più tranquilli nell’ultima partita. Gli allenamenti pre-partita sembravano sempre insufficienti, ma i neroverdi per prendere coraggio, prima dell’incontro, hanno sperimentato qualche passaggio tra loro – senza che sia presente l’allenatore, i neroverdi eseguono gli ultimi riscaldamenti con il vice –. Ora la maglia neroverde viene indossata con orgoglio da Franchi e Favo i quali erano stati nelle file degli schieramenti biancorossi a cui hanno fruttato vincite importanti, tra cui la Coppa Italia nel giugno 2019.

Nel match Chieti-Matelica, la compagine neroverde è andata immediatamente 1 a 0 nei primi minuti del primo tempo (7’ con Sivilla), ma non ha saputo tenersi in vantaggio. La tifoseria del Chieti è stata lasciata di stucco la quale era rimasta in ortodosso silenzio; alcuni pensano che abbia fatto protesta con 15’ minuti di silenzio contro le clamorose prestazioni non ineccepibili dei giocatori. Alcuni si sono chiesti se i tifosi neroverdi avessero lasciato lo stadio prima del triplice fischio finale della partita in esame. In realtà, parecchi tifosi non hanno lasciato lo stadio fino alla conclusione della partita.

Il silenzio stampa dei vertici societari del Chieti viene perseguito. La tensione è stata alle stelle per entrambe le squadre. Il portiere bulgaro Mihail Ivanov si è aggirato tra gli spalti con uno sguardo perso nel vuoto, senza avere indossato la propria divisa. Il calciatore suddetto, ex Siena, non si è capacitato di non aver passato la selezione: non ha debuttato contro il Matelica; il primo febbraio ha giocato Tano con la maglia neroverde. I dirigenti del Chieti cercano di sbrogliare la matassa creando una squadra dal nulla, con le pedine e spazi da riempire, quasi fosse un gioco degli scacchi. I vertici e le decisioni riguardanti il calciomercato vengono bocciate dagli addetti ai lavori e le invettive soprattutto da parte della tifoseria neroverde sembrano avere una sorta di fondamenta. Ritorna l’idea presentata mesi fa dal tecnico precedente Di Meo, estrapolata dal proprio contesto – e anche dal tecnico attuale quando poteva parlare con la stampa – : quella di scegliere alcuni fuoriquota la cui esperienza avrebbe potuto creare sicurezza nei pressing, ora poco incisivi contro le squadre avversarie. La preoccupazione dei mesi scorsi di acquistare innesti e della difesa come centrocampisti e/o difensori nel Chieti sembra essersi assopita tramite il calciomercato di dicembre, tra cui Sivilla, Energe e Chiochia con altri nuovi tesserati.

Ridendo e scherzando – per evitare di autocommiserarsi –, il Chieti ha incassato la quinta sconfitta, posizionandosi al penultimo posto in classifica. Il male altrui potrebbe giovare, in questo momento di stasi della classifica generale, alla malasorte del Chieti. Il Notaresco, capolista, ovvero l’ex San Nicolò di Teramo, è nato dall’intuizione del presidente e imprenditore Salvatore Di Giovanni e dell’amministrazione comunale di Notaresco. Nella 22esima giornata – senza soffermarsi a scrivere della storia singolare del Notaresco che ha portato a motivare quest’ultima a vincere senza guardarsi indietro – i teramani hanno pareggiato con la Recanatese, con la quale hanno condiviso, nella prima parte di campionato, il primo posto per alcuni mesi. Il Matelica, a Sua volta, sconfiggendo il Chieti, ha voluto e ottenuto i tre punti per non lasciare “da solo” il Notaresco in vetta alla classifica – volontà espressa candidamente dall’allenatore Colavitto, affermazione rincalzata da Francesco Micciola nell’intervista post-partita –. L’andamento della partita non è stata omogenea; i neroverdi esprimono la propria determinazione a non dargliela vinta con atteggiamento di rassegnazione.

Al 7’ – con la formazione 4-4-2 e il mister Grandoni presente nel campo di gioco solo all’inizio della partita con volto teso – Sivilla ha centrato il dischetto dallo spazio destro e il duetto per la difesa centrale Meola - Chiochia, nei primi minuti di gioco, non è sembrata fallimentare. Sorpresi i tifosi neroverdi, i quali avevano appena denunciato il «caos tecnico», cominciano a cantare le canzoni della squadra con i tamburi e alzando le mani al cielo, tutti insieme, come l’Islanda e il suo geyser degli Europei di giugno 2016. I neroverdi, malgrado tutto, nei primi 15’, hanno eseguito un silenzio di protesta contro la squadra.

Micciola, ds sportivo del Matelica, infatti, commosso da tale ardore dei supporters teatini, si è dichiarato nel post-partita soddisfatto della determinazione della propria squadra e dispiaciuto delle delusioni arrecate alle aspettative dei tifosi neroverdi – quest’ultimi simpatici agli avversari? – : «questi punti mi potrebbero servire più in là … nel campionato».

Andando avanti nel racconto della partita in esame, tre giri di lancette dopo il gol del teatino Sivilla, Moretti ha segnato il pareggio a favore del Matelica, insaccando la sfera dalla fascia sinistra, correndo da solo verso la porta fino a ciò che gli è stato permesso dagli avversari per mirare perfetto. Bugaro ha completato l’opera, raddoppiando al 39’ del primo tempo, in contropiede.

Nel secondo tempo, il Matelica si è dimostrato più organizzato e con il pressing ha permesso di filtrare la palla dove gli è stato concesso di fare. Gli stessi marchigiani hanno sottovalutato le potenzialità dei neroverdi e, a questo punto, hanno cominciato a eseguire piccole mosse false. Entrati Milizia (56’) e Traini (71’, malgrado non perfettamente in forma) per il Chieti, poi il parigino Demoleon (66’) per il Matelica, i giochi si sono fatti più serrati. I neroverdi, nel corpo a corpo, vengono letteralmente buttati come birilli sul campo, facendo pendant col manto erboso. Grandoni ha alzato il dito per protestare dall’area tecnica e si è beccato immediatamente il cartellino giallo. La panchina marchigiana non si è rivelata da meno degli avversari in quanto anche i tecnici ospiti hanno urlato in segno di disappunto per i falli visibili. I tifosi neroverdi hanno poi fischiato all’arbitro a loro volta a causa dell’ingiustizia subìta. Nella bagarre generale, l’arbitro Giorgio Bozzetto non ha visto il fallo di mano di Pupeschi e non ha punito altri falli successivi da entrambe le squadre – non c’era il VAR –.

Le sorti di questa partita hanno decretato la quinta sconfitta consecutiva del Chieti dall’inizio del girone di ritorno. Sembra impossibile che il Chieti abbia avuto una sorta di reazione, eppure con la partita di oggi si spera la salvezza dai play out, qualora il Chieti stesso dimostri ancora voglia di sacrificio e collaborazione per aiutare il proprio compagno in difficoltà.

Il Matelica, in questo match, non ha giocato come avrebbe voluto, puntando a imitare la vittoria eclatante fatta dalle precedenti squadre che si sono battute contro il Chieti. I biancorossi hanno dovuto faticare nello sconfiggere i neroverdi, ma al 36’ del secondo tempo Visconti ha piazzato il tris. Successivamente, il Chieti ha difeso la propria metà campo fino alla fine della partita. All’87’ l’assist Franchi - Traini non è riuscito; la palla è andata fuori di un soffio. Questa volta i neroverdi non hanno assunto atteggiamenti di sconfitta senza nemmeno “giocarsela” – come hanno fatto dall’inizio del cambio del mister e/o dall’inizio del campionato. Infatti, il calo evidente si è verificato soprattutto nel girone di ritorno, nelle partite ufficiali –.

Oramai penultimo in classifica generale, il Chieti, la prossima settimana, affronterà il Cattolica al quale sta facendo le scarpe – essendo un punto sotto i riminesi –.

Katiuscia Lalla