La Società del Chieti non offre la possibilità di fare il reporter al proprio social media manager perché, in questo momento del girone di ritorno del 2019/20, il Chieti FC si è beccato il “non pervenuto” o “chi l’ha visto?” dagli addetti ai lavori, nelle varie testate locali, dopo l’ultimo match al «Civitelle» di Agnone fuori casa contro l’Olympia Agnonese. I vertici societari si sono sentiti sùbito sotto accusa per aver incassato, nella 21esima giornata, i primi due gol nel primo quarto d’ora di gioco del primo tempo. Neanche i tifosi hanno aspettato il triplice fischio finale della suddetta partita per abbandonare lo stadio – ma sono rimasti, in base ad alcune dichiarazioni, fino al 4-0 a fare i supporters, e/o nei locali a cantare a favore del Chieti –. La qualità di gioco e la voglia di farcela è stata inesistente come nella giornata precedente contro il Porto Sant’Elpidio. Oggi, 28 gennaio, è stato indetto il silenzio stampa a tempo indeterminato tramite poche frasi nell’analizzare la difficile situazione della squadra appena riformata tramite il calciomercato di dicembre. I vertici del Chieti hanno l’intenzione di «adottare severi provvedimenti nei confronti di quei calciatori che non onoreranno la maglia neroverde»: si è esagerato nelle suddette affermazioni per esprimere la volontà della ricerca di un “colpevole” – ma questo sistema inquisitorio non è un metodo da percorrere verso la salvezza –. Affrettate conclusioni nel lontano 17 novembre 2019 hanno portato tifoseria e dirigenti – la Società in questione sembrava essere appena uscita da difficoltà economiche, in quanto ricordiamo che nello scorso anno aveva dichiarato banca rotta documentale il 30/05/2019, mettendo a processo l’ex presidente del Chieti calcio – ad avere un esecutivo diretto con spedizioni punitive nei confronti del mister Grandoni. Ricordiamo che Giuseppe Di Meo era appena subentrato al mister suddetto attuale per poi essere “messo alla porta” alla prima difficoltà. La squadra è stata affidata provvisoriamente a Francesco Marchetti. Subito dopo il 18 novembre, è stata affidata la guida tecnica della squadra a Pino Di Meo e al suo collaboratore Antonio Dell’Oglio. Il 20 gennaio, dopo la terza pesante sconfitta contro l’Olympia Agnonese (subendo 5 a 0 per quest’ultima) il mister Di Meo viene sollevato dall’incarico per riconfermare il precedente Alessandro Grandoni. Nella squadra del Chieti, dopo la debacle contro l’Olympia Agnonese, si sottomette ai voleri della nuova dirigenza la quale ha ritenuto opportuno stabilire arbitrariamente il silenzio stampa. I teatini non si danno pace per le vicissitudini calcistiche della propria città. Tre giorni fa, il primo cittadino Umberto Di Primio non ritiene opportuno il silenzio stampa deciso da alcuni vertici societari, anzi offre la propria disponibilità per tranquillizzare i concittadini e rompere la rete del silenzio sulla situazione dei neroverdi. Di Primio puntualizza che lo stadio sarà pronto a marzo 2020 in quanto a fine febbraio ci saranno i test per controllare il manto erboso dell’Angelini. Il sindaco di Chieti dà il giusto peso alla reazione della tifoseria neroverde di cui alcuni di loro hanno subìto l’intervento dei carabinieri durante il match del 2 dicembre scorso (Notaresco – Chieti) e la successiva segnalazione alla Questura di Teramo a causa di reazioni non ortodosse (Daspo). Ora – ha sottolineato Di Primio – i tifosi neroverdi hanno dimostrato «attaccamento» alla propria squadra e «maturità».
Ma i giri di valzer non finiscono mai per il Chieti come per la Vastese. I compagni abruzzesi biancorossi cambieranno allenatore il 21 gennaio e l’avventura per Marco Amelia è durata 210 giorni – decadendo il personale progetto triennale –. In questo momento e in questo girone – serie D, girone F – vogliono tutti vincere e/o “alzare l’asticella” e sembra che tutti abbiano le ali ai piedi. Anche la Vastese ha chiuso l’accordo in un batter d’occhio con Massimo Silva – ex tecnico in B dell’Ascoli nel 2004-2005 – il quale, a sua volta, mette “carne al fuoco”: «avere una squadra del genere e non stare tra le prime posizioni ci dispiace e i tifosi hanno ragione ad essere delusi. Lo siamo anche noi, ecco perché abbiamo voluto dare una scossa».
Intanto il silenzio stampa è stato indetto dai vertici del Chieti, in particolare dal presidente Mergiotti il quale – come prima frase del comunicato stampa del Chieti FC – ha chiesto scusa ai tifosi per i risultati nulli nelle ultime competizioni. Su alcune testate locali, si scuce la bocca rompendo questo strano silenzio stampa l’ex direttore sportivo dei teatini Omar Trovarello con il quale i neroverdi vinsero il campionato di Eccellenza con un budget quasi ridotto all’osso e la rosa di età media più giovane dell’anno precedente. L’ex Trovarello ha il timore che gli sforzi dello scorso campionato per arrivare in D siano vanificati con un’eventuale retrocessione.
Due esoneri e tre allenatori, in una qualunque squadra, potrebbero generare confusione; i giocatori, essendo molto giovani, perdono i punti di riferimento e sono destabilizzati psicologicamente. La marcia teatina verso il tesseramento di nuove leve è passata in secondo piano in quest’ultima settimana. Adesso la squadra gioca dall’inizio del girone di ritorno come se non ci credesse più. Ogni azione sembra non avere un senso, malgrado il ritorno del mister Grandoni. Nel giro di boa di questa storia, i dirigenti alle prime armi, seppur determinati e “armati” nel “problem solving” del tracollo del Chieti FC, annaspano con il 51esimo tesseramento a cui non si dà molta fiducia in anticipo. Si ha il timore di eseguire la mossa fatale la quale significherà farsi lo scacco matto un’altra volta. “E ora c’è anche Ivanov nel plotone”…. I vertici teatini hanno un’ennesima folgorazione per il portiere bulgaro Milhail Ivanov di 30 anni, lasciando aperta la problematica di selezionare ottimi centrocampisti o centroavanti o difensori centrali, ignorando i consigli tecnici di precedenti figure nel Chieti FC e/o precedenti progetti. La difesa del Chieti – nel valzer infinito di questo complicato progetto di rimodellamento di una squadra messa allo sbando, lontana dalla vecchia formazione vincitrice delle Eccellenze del 2018-19 – sembra adesso la questione più importante. Mihail è arrivato a Roma il 30 gennaio per conoscere i suoi nuovi compagni, ancora ignaro della delicata situazione probabilmente. La danza, nei piani alti della Società del Chieti, non finirà fino a che troveranno i giocatori in difesa a favore del Chieti, idonei al ruolo e esperti in quel ruolo.
Nello stesso giro di boa la stampa locale ha scritto recensioni sull’ultima sconfitta del Chieti che lo ha reso invisibile.
Il Chieti FC, con l’esordio bis di Alessandro Grandoni, nel match del 26 gennaio contro l’Olympia, viene asfaltato nel primo quarto d’ora del primo tempo da due gol di ordinaria amministrazione: il primo gol viene siglato la scorsa giornata dal maliano Boubacar Diarra e, pochi minuti dopo, Allegra ha centrato il dischetto sorprendendo Tano che sostituiva Bruno – i portieri erano ignari dell’arrivo del nuovo compagno straniero in porta Ivanov –. Nel secondo tempo, i neroverdi provano a reagire timidamente con un fendente di Energe, poi parato da Kuzmanovic fresco di panchina. L’Olympia Agnonese ha avuto l’occasione di piazzare un’ennesima e ultima tripletta con il poco pressing dei teatini demotivati e sfatti: Diakité (6’ st), Minicucci (12’ st) e Amaya (20’ st). Come partita di aticipo, nella 22 esima giornata, il Chieti FC è consapevole che arriverà il Matelica, vicecapolista del girone (F). I neroverdi hanno poche altre scuse a chiacchiere da fare: si dovrebbero mettere sùbito “al lavoro” .
Katiuscia Lalla