Da campione olimpico a campione italiano, il passo è breve per Elia Viviani, che succede a Fabio Aru nel titolo tricolore. Il percorso era esigente, con 233.8km di gara divisi in otto giri che presentavano oltre 3mila metri di dislivello e due salite complicate (Gianico con 1.2km al 6.5% e via Cornaleto, 17%), sulla carta favorevoli agli scalatori puri: l'ultima rampa di via Cornaleto arrivava infatti a 3km dal traguardo di Darfo Boario, e rappresentava un interessante trampolino di lancio per gli scalatori e i finisseur presenti in gruppo. E invece, la vittoria è andata a Elia Viviani, autore di un autentico capolavoro con cui ha sovvertito i pronostici e sfruttato la grande condizione fisica mostrata nell'Adriatica Ionica Race (tre vittorie) e nel Giro d'Italia 2018 (4 vittorie di tappa e maglia ciclamino): tutti si aspettavano Nibali o Moscon in tricolore, invece ecco il velocista della Quickstep Floors. La corsa era partita con una fuga di cinque uomini, che sono stati ripresi intorno ai -30km dall'arrivo: a quel punto è partito un tentativo composto da 17 uomini tra cui c'era anche Nibali, che però ha ceduto nel finale di gara e si è fatto sorprendere dall'azione decisiva: hanno attaccato in otto, con un gruppetto nel quale c'erano tra gli altri Viviani, Oss e Puccio.
Elia è stato sveglio e attivo, ha resistito sull'ultimo strappo di Via Cornaleto e non si è fatto prendere in mezzo da Visconti e Pozzovivo, compagni di squadra nella Bahrain-Merida che hanno provato a sfruttare l'aiuto reciproco per sconfiggere il velocista azzurro: Pozzovivo ha fatto il ritmo per sfiancare Viviani, così da consentire a Visconti di sfruttare la sua stanchezza e batterlo allo sprint. Non è successo niente di tutto questo, e così il veronese della Quickstep ha portato a casa il tricolore con uno sprint sontuoso: per Viviani questa è la 14a vittoria stagionale, la più prestigiosa perchè vestirà per un anno la maglia da campione nazionale. Tra l'altro, il titolo arriva nel giorno in cui la fidanzata Elena Cecchini trionfa nella cronometro femminile dei Giochi del Mediterraneo, e la gioia di Viviani è incontenibile nel post-gara: ''Un sogno, vivo un sogno. Sono ancora incredulo, non vedo l'ora di vestire questa maglia - gioisce il velocista -. Alla vigilia non mi sarei mai aspettato di vincere così. Il capolavoro l'ho fatto entrando nella fuga degli otto: sembrava un'azione suicida, invece ci ha portato all'arrivo perchè davanti c'erano Oss, Puccio e altri big. Nella volata a tre ho usato testa e tattica contro i due della Bahrain, e quando sono arrivato nel finale con Pozzovivo, sapevo che l'avrei battuto''. Ora per Viviani qualche giorno di riposo, e poi via alla preparazione per il campionato europeo a Glasgow: l'anno scorso era arrivato secondo, quest'anno proverà a vincere.