Il mondo del ciclismo è stato scosso dalla notizia della positività di Chris Froome, vincitore del Tour e della Vuelta 2017. Proprio in Spagna, durante un controllo antidoping, il britannico è risultato positivo al salbutamolo, il cui valore sarebbe stato oltre il limite consentito. Il corridore, però, ha voluto difendersi dalle accuse in un'intervista alla Bbc: "Capisco le reazioni, soprattutto alla luce di quanto accade spesso nel nostro sport, con un passato oscuro, ma non ho infranto alcuna regola. Ho provato a fare di tutto per dimostrare che le cose sono cambiate. Sono solo un corridore che cura i suoi sintomi andando in bici con l'asma da ben dieci anni".
"Conosco le regole - dice Froome - e so quali sono i limiti, e non li ho mai superati. Ho una routine reativa all'uso dell'inalatore, e ho anche avvertito l'Uci per aiutarli a far luce su questa vicenda". Il 32enne torna poi sulla Vuelta di quest'anno, vinta davanti a Nibali: "Ho battuto la concorrenza di avversari a caccia del mio punto debole. Non avrei mai potuto rivelare i miei problemi, li avrei fatti salire in sella ancora più carichi. Ho dovuto nascondere la mia debolezza, ma i giornalisti mi hanno spesso fatto domande sulla mia condizione: questo vuol dire che i sintomi erano chiari, avevano capito che faticavo a respirare".