Ciclismo, Giro d'Italia 1999: Pantani fermato dalla camorra?

Pubblicato il 26 settembre 2015 alle 08:00:15
Categoria: Notizie Ciclismo
Autore: Redazione Datasport.it

Il 5 giugno 1999 Marco Pantani fu escluso dal Giro d'Italia per volere della camorra. Sarebbe questo il clamoroso sviluppo nelle indagini portate avanti dalla Procura di Forlì sul fermo del Pirata in maglia rosa a Madonna di Campiglio. Alla base di un'ipotesi che rivoluzionerebbe la storia di quella maledetta corsa a tappe ci sarebbe l'intercettazione di un affiliato, ascoltata casualmente da altri inquirenti, che confermerebbe il ruolo del clan nella vicenda.

Alla base di tutto un giro di scommesse clandestine miliardarie gestite dalla camorra che, per evitare un buco finanziario prevedibile in caso di vittoria di Pantani, avrebbe deciso di non far arrivare lo scalatore di Cesenatico a Milano. Una storia già tirata in ballo dal capo della Banda della Comasina, Renato Vallanzasca, che nel libro "Il fiore del male. Bandito a Milano" scritto a quattro mani con Carlo Bonini denunciò il ruolo della camorra nell'esclusione di Marco Pantani dal Giro d'Italia 1999 ("In carcere un membro di un clan camorristico mi disse di puntare tutto contro Pantani perché non sarebbe arrvato a Milano").

Un anno fa le nuove dichiarazioni del bandito milanese in un'intervista rilasciata a Mediaset e la riapertura delle indagini da parte della Procura di Forlì che, dopo aver scrupolosamente analizzato quel 5 giugno 1999 e ascoltato persone informate sui fatti, ricevono da Napoli l'intercettazione con la confessione involontaria del camorrista, in quel momento sotto controllo per altre vicende che niente hanno a che fare con il ciclismo: "Certo che la storia di Vallanzasca è vera - si sente al telefono -, pensavo fosse un uomo d'onore e invece è un pezzo di mer... Parlare con i carabinieri". Dichiarazioni che, a questo punto, potrebbero far decollare le indagini, con l'inchiesta che potrebbe anche passare alla Direzione distrettuale antimafia.