Domenica 10 aprile i professionisti del pedale si buttano nell'inferno del nord. Questo il soprannome della Parigi-Roubaix, una delle 'classiche monumento' del ciclismo, una corsa mitica di 257 chilometri nel nord della Francia, da Compiegne al velodromo di Roubaix: in mezzo ben 27 settori di pavè per 52 km totali. Il grande favorito è il campione del mondo Peter Sagan, slovacco della Tinkoff che va a caccia della tripletta dopo aver vinto Gand-Wevelgem e soprattutto il Giro delle Fiandre.
Nella rosa dei possibili vincitori ci va sicuramente lo svizzero Fabian Cancellara che, nell'ultima stagione prima del ritiro, va a caccia del poker dopo i successi del 2006, 2010 e 2013: il campione di Berna cercherà di raggiungerà i recordman dell'albo d'oro, De Vlaemink e Tom Boonen. Proprio Boonen sarà il faro della Etixx-Quick Step e proverà a trionfare per diventare il più vincente di sempre nell'inferno del nord. Assente il campione 2015 Degenkolb e il forte Van Avermaet, infortunati, riflettori puntati anche su Vanmarcke, terzo al Fiandre, all'olandese Terpstra, primo nel 2014, all'ex biker Stybar, ai norvegesi Kristoff e Boasson-Hagen, al tedesco Greipel e all'americano Phinney. Le poche speranze italiane sono affidate ai due Bmc Oss e Quinziato.
Come detto la Parigi-Roubaix, arrivata all'edizione numero 114, presenta 27 tratti in pavè per totali 52 km: la novità è rappresentata dal settore 22, Capelle-Ruesnes, al km 127 di gara e con la salita di Hameau du Buat, che torna dopo tre anni di assenza. I settori più importanti e solitamente decisivi per la corsa sono tre: la Foresta di Arenberg al km 162 e lungo 2400 metri, Mons-en-Pevele, lungo 3000 metri a 48 km dal traguardo, e il Carrefour de l'Arbre, solitamente decisivo, lungo 2100 metri a 17 km dall'arrivo nel velodromo di Roubaix.