Un'azione sontuosa e un grande sprint per conquistare la prima Parigi-Roubaix della carriera. Peter Sagan aveva sognato questo momento per anni, e finalmente il sogno diventa realtà dopo una corsa ricca di emozioni e tensione. Tensione che porta a tante cadute di gruppo, due delle quali tagliano fuori da ogni possibile discorso-vittoria Moscon e Trentin, ma anche a un'andatura altissima nella Foresta di Arenberg, che neutralizza tutti gli attacchi di chi prova a spaccare la corsa. Ci provano Gilbert e Teunissen, e nei km seguenti vengono riassorbiti i tentativi di Stybar e Oss: il momento decisivo viene dunque spostato di qualche minuto, quando Peter Sagan risponde allo scatto di van Avermaet e Van Aert e lascia tutti sul posto.
Lo slovacco, tre volte campione del mondo, tiene un'andatura insostenibile per gli avversari e va a riprendere i due superstiti della fuga, Jelle Wallays (Lotto-Soudal) e Silvan Dillier (Ag2r La Mondiale). La tregua nel terzetto dura fino al Carrefour de l'Arbre, quando Sagan decide di forzare i ritmi e il solo Dillier resiste alla sua azione. Dietro intanto il gruppo prova ad organizzarsi, ma non riesce a rientrare e lo svantaggio aumenta: Sagan e Dillier arrivano insieme nel velodromo di Roubaix, e lo slovacco distrugge le speranze dello svizzero con uno sprint perentorio. Parigi-Roubaix a Sagan e Dillier secondo, con Niki Terpstra (vincitore del Fiandre) terzo a 57'' dopo un grande recupero: van Avermaet chiude a 1'34'' con Stuyven e Vanmarcke, e nella top-10 non c'è nessun italiano. La Parigi-Roubaix, oltre allo spettacolo di Sagan, ha vissuto e sta vivendo anche degli attimi di paura. Le telecamere hanno mostrato in mondovisione le immagini di Michael Goolaerts a terra dopo una caduta, e la situazione del belga della Verandas Willems è grave e in evoluzione: la caduta è stata causata da un arresto cardiaco, col corridore che ha perso conoscenza più volte durante la rianimazione. Ora si trova in ospedale, si attendono novità sulle sue condizioni.