Ora fa il gelataio, ma Riccardo Riccò non ha mai smesso di pensare alla bici e nel 2024 vuole tornare a correre: "Nel 2023 scadrà la mia squalifica avrò 40 anni. Sarò ancora competitivo. Se fossi allenato sarei più forte ora di prima. Fisicamente mi sento così. Ci sono squadre che mi vorrebbero. In caso contrario ne farei io una. Ma io prima o poi torno a correre". Squalificato per doping nel 2012, ha confessato che a causa di quelle sostanze ha rischiato di morire: "un batterio era finito nella sacca".
Il rischio: "Non si trattava di cattiva conservazione come molti hanno detto. Non tenevo il sangue nel frigo con la verdura, non sono scemo. Avevo un frigorifero apposito. Quando ho iniziato a stare male, non sapevo cosa fare e la situazione è precipitata. All’ospedale Baggiovara mi hanno acciuffato per i capelli. La situazione era così critica che non ho avuto neppure il tempo di avere paura. Però il rischio è stato altissimo. Non lo sa nessuno, ma una volta finito tutto sono passato in ospedale a ringraziare i dottori".
La nuova vita: "Tutte le mattine mi alzo e via, a lavorare. Un amico mi ha insegnato l’arte e io ho aperto il Choco Loco a El Palmar. Faccio anche gelati per cani, ho una bella clientela. In Spagna ti lasciano lavorare, alle Canarie il clima è fantastico, ma noi italiani siamo considerati cittadini di serie C. Però sarà la maturità, sarà il lavoro… un po’ come persona sono cambiato. Mi piace fare il gelataio. Però non proverò mai l’amore che ho provato e provo per la bici".