In tanti l'hanno definita l'ultima vittoria di Lance Armstrong, e non ci vanno molto lontani: il sistema-doping ideato e sfruttato dal ciclista statunitense per vincere 7 Tour e diventare una leggenda del ciclismo (prima di essere scoperto e confessare in mondovisione) batte la giustizia penale, e così l'ex di US Postal, Discovery Channel e Astana la fa nuovamente franca. La storia è nota a tutti, ma la riassumiamo in breve: Lance Armstrong, che vinse un titolo mondiale a sorpresa nel 1993, rischiò la vita per un brutto tumore ai testicoli, salvo poi guarire e ricomparire da campionissimo del ciclismo di fine anni '90 e inizio anni Duemila. Il suo ritorno e i suoi 7 Tour de France vennero raccontati per anni come il grande riscatto di un sopravvissuto, ma i sospetti di alcuni esperti (su tutti il giornalista David Walsh, autore del best-seller ''The Program'', ma anche Marco Pantani) e le accuse di svariati compagni di squadra scoperchiarono il vaso di Pandora: Lance Armstrong e la US Postal avevano creato un sistema collaudato di pratiche dopanti e incremento delle prestazioni, uscendo più volte dal regolamento e creando un falso mito.
La confessione arrivò da Lance Armstrong stesso che, dopo essere stato messo alle strette dalla USADA e dai media, svelò tutto ai microfoni di Oprah Winfrey in mondovisione, e le conseguenze furono immediate. Via i 7 Tour, e prosecuzione ufficiale del processo penale nato grazie alle denunce di Floyd Landis, Frankie Andreu e altri compagni, e basato su due reati differenti: da un lato l'utilizzo illecito dei fondi della US Postal (le poste americane) per procurarsi doping, dall'altro l'incasso dei premi-vittoria, che ovviamente dopo le rivelazioni di Lance andavano restituiti e avevano portato a delle cause civili. Lance Armstrong rischiava grosso, con la richiesta di restituire almeno 100mln al governo (il 25% sarebbe andato a Floyd Landis stesso, a lungo diffamato dal clan-Armstrong), ma con un clamoroso coup de theatre è uscito vincitore da questa contesa: il ciclista statunitense ha patteggiato, pagando 5mln (più 1.65mln per le spese legali) per mettere tutto a tacere ed evitare il procedimento penale e le udienze in aula. Niente processo dunque per Armstrong, che ottiene l'ultimo successo di una carriera vissuta al di fuore delle norme stabilite dalla legge sportiva e non, e così arriva il colpo di spugna giudiziario su uno dei più grossi scandali del mondo del ciclismo: Armstrong era stato pian piano riabilitato dal suo vecchio mondo, che dopo averlo osteggiato per anni l'aveva invitato alla Liegi-Bastogne-Liegi 2017, e ora viene riabilitato anche dai tribunali. Da sportivi, questa notizia non può certamente piacerci o lasciarci indifferenti, e intanto Lance Armstrong esulta: ''Potrò finalmente tornare alla mia vita e guardare avanti. Ho tantissimi progetti in mente - spiega lo statunitense -: dai libri, ai film, al mio impegno come sopravvissuto al cancro ed ex ciclista. Sono eccitato, ho un grande percorso davanti a me, e lo condividerò con mia moglie e i miei 5 figli''.