Vincenzo Nibali vive giorni complicati, nei quali sta cercando di riprogrammare una stagione che è stata modificata in toto dalla drammatica caduta sull'Alpe d'Huez. Un tifoso si era avvicinato troppo ai corridori, e la ruota dello Squalo dello Stretto si era impigliata nella tracolla della sua macchina fotografica, portandolo a cadere bruscamente: Nibali era riuscito a portare a termine la tappa in un Tour de France caotico, disorganizzato e poco attento alla sicurezza (ieri Froome è stato sbattuto a terra da un gendarme, che era convinto che fosse un amatore), ma dopo l'arrivo faticava a respirare e si è visto diagnosticare la frattura della decima vertebra toracica. Da qui il ritiro, e la necessità di riprogrammare la stagione: l'idea di Vincenzo è quella di ripartire dalla Vuelta e poi disputare il Mondiale di Innsbruck, che ha un percorso perfetto per gli scalatori e i passisti abituati alle grandi salite, ma il suo programma sembra complicarsi.
Nibali aveva tentato di risolvere la frattura con un metodo ''soft'', indossando un busto rigido e limitando i propri movimenti: l'idea era quella di riposare per due settimane, attendere che la frattura si sistemasse da sola e poi riprendere ad allenarsi, ma i recenti esami hanno dimostrato che il problema alla vertebra non si sta risolvendo come previsto. E così Nibali dovrà andare sotto i ferri nei prossimi giorni per consolidare e sistemare la frattura, e i suoi progetti per il prosieguo della stagione si complicano: lo Squalo dello Stretto, dopo l'intervento, dovrà stare fermo più a lungo dei 7 giorni che lui stesso aveva preventivato, e dunque rischia seriamente di non partecipare alla Vuelta a Espana, che scatterà il 26 agosto. Senza due-tre settimane di duro allenamento, infatti, sarebbe praticamente impossibile disputare la corsa, e senza la Vuelta sarebbe impossibile l'assalto a un Mondiale che verrebbe affrontato in condizioni fisiche decisamente non ottimali. Nibali spera ancora di riuscire a recuperare in tempi brevissimi, ma l'intervento sembra complicare tutto: il rischio di chiudere qui la propria stagione o doversi concentrare solo sul Giro di Lombardia (13 ottobre) è concreto, e il campione della Bahrain-Merida dovrà attuare un'autentica corsa contro il tempo per riuscire a rispettare i propri programmi.