Nella quindicesima e quartultima giornata delle qualificazioni ai Mondiali sudamericane, il Cile di Lasarte ospita l'Argentina. Situazione complicata per i rossi, che rischiano seriamente di non prendere parte al Mondiale vista l'attuale posizione di classifica, in cerca di punti contro un albiceleste che già staccato il pass per il Qatar
È un momento decisivo per la Nazionale cilena. Saltare il secondo Mondiale consecutivo, dopo quello in Russia del 2018, sarebbe un certificato di fallimento per una selezione che a metà degli anni duemiladieci ha ottenuto grandi risultati, partecipando in due occasioni alla massima competizione internazionale e sollevando anche la Coppa America, nel 2015 e nel 2016. Una squadra che probabilmente non è riuscita a rinnovarsi a sufficienza, trovandosi ora in una circostanza non facile da gestire. Al momento, a quattro gare dal termine, i cileni occupano la sesta posizione della griglia di qualificazione, a pari merito con l'Uruguay, a meno uno da Colombia e Perù e a più uno sulla Bolivia. La posizione a cui puntare è la quarta, che consentirebbe un pass diretto per Qatar 2022, oppure la quinta, in cui tra la delusione e la gloria a far da spartiacque ci sarà uno spareggio intercontinentale. Insomma, visti i tanti attori in gioco il Cile deve vincere e basta, anche se si trova davanti negli ultimi turni partite non propriamente facili. La prima di queste è con l'Argentina, squadra che la Roja non batte dalla finale di Coppa America di cinque anni e mezzo fa. Se non altro il Cile ha perso solo due delle sette gare disputate in casa, anche se l'ultima ha fatto male: uno 0-2 subito a novembre dall'Ecuador con Vidal espulso dopo un quarto d'ora.
L'Argentina, invece, affronta questo impegno con molta più tranquillità. Lo 0-0 del 16 novembre contro il Brasile ha qualificato direttamente ai Mondiali l'albiceleste, che con i suoi tredici punti di vantaggio sul sesto posto ha garantito con una probabilità pressoché totale il passaggio alla fase a gruppi di Qatar 2022. Un obiettivo meritato e mai messo in dubbio per i campioni continentali in carica, mai sconfitti in queste qualificazioni. In generale l'Argentina è al secondo posto nel girone, a meno sei dal Brasile primo, con otto vittorie, cinque pareggi e, appunto, zero sconfitte. Vale anche la pena ricordare come la squadra di Scaloni non perda complessivamente da ventisette partite, e se continuasse a farlo potrebbe superare la loro miglior prestazione della storia, arrivata a trentuno nel 1993. Lionel Messi, assente in queste due settimane per permettergli di riprendersi dai postumi del Covid, ha guidato l'attacco, ma il segreto degli ospiti è stato soprattutto in una difesa da appena sei gol subiti. Sei sono anche le partite consecutive in cui la porta dell'albiceleste è rimasta inviolata, in un periodo in cui ci sono stati due pareggi per 0-0 e quattro vittorie, due per 3-0 e due per 1-0. All'andata finì 1-1, al gol del vantaggio della pulce Messi rispose Alexis Sanchez, in grande forma al momento all'Inter e avversario del suo compagno Lautaro Martinez.