Il CIO riporta la boxe ai Giochi 2028 e la World Boxing (88 nazioni) la rappresenta.
Una donna alla presidenza del Comitato Olimpico. La reazione dell’IBA
di Giuliano Orlando
Il 20 marzo 2025 va sottolineato col circolino rosso. Il CIO riunito a Costa Navarino (Grecia), nel corso della 144° sessione, ha approvato all’unanimità la proposta del Comitato Esecutivo di riammettere la boxe nel programma olimpico dei prossimi Giochi di Los Angeles 2028, riconoscendo la Wolrd Boxing come ente in grado di rappresentare la boxe internazionale. In diverse occasioni il presidente uscente, il tedesco Thomas Bach, si era espresso in modo chiaro a favore del riconoscimento della W.B. in sostituzione dell’IBA esclusa definitivamente dal CIO nel marzo 2024, dopo un contenzioso iniziato nel dicembre 2017, quando il Comitato Olimpico chiese all’allora AIBA un rapporto completo per chiarire la situazione dell’ente in forte difficoltà sia finanziaria che di governance. Siamo al periodo dell’espulsione del segretario Kim e delle successive dimissioni del presidente Wu, in carica dal 2006 che portarono l’ente ad un profondo rosso finanziario. Franco Falcinelli, il membro più anziano dell’AIBA ebbe il compito di presiedere l’AIBA, compito che mantenne alcuni mesi per poi dimettersi.
Nel frattempo apre al professionismo, snaturando il principio di unicità ai dilettanti. Ai Giochi di Tokyo 2021 e a Parigi 2024, il titolo dei massimi l’ha conquistato l’uzbeko Jalolov, che si allena negli USA con sparring importanti, record da pro di 14 incontri tutti vinti per KO. Togliendo ai dilettanti veri l’opportunità di conquistare il titolo più ambito. A sostituire Falcinelli, l’uzbeko Gafur Rahkimov, eletto il 3 novembre 2018 a Mosca, sul quale spuntarono subito nubi nerissime provenienti dagli USA, che lo qualificano come uno dei principali criminali dell’Uzbekistan, legato al traffico di droga e non solo. Qualche mese dopo Rahkimov si dimette. Evito di narrarvi le vicende inerenti Franco Falcinelli, vittima a sua volta di una fronda contraria finita davanti al tribunale di Losanna. Risoltasi a suo favore dopo ricorsi vari. Uscito definitivamente Rahkimov, a fine dicembre 2020 sempre a Mosca viene eletto il russo Umar Kremler, in passato vice presidente EUBC, una carriera sempre in ascesa, partendo dalla base in patria.
Nell’occasione la vigilia risultò agitatissima. Una lettera anonima lo indicava coinvolto col professionismo e di avere precedenti penali. Accuse respinte dal presidente del comitato elettorale. Kremlev, si orienta verso il professionismo, diventando IBA, International Boxing Association, omettendo Amateur. Nel maggio 2022 viene riconfermato per acclamazione, elezione bulgara, dopo che l’unico candidato dell’opposizione l’olandese Boris van der Vorst, venne dichiarato inidoneo, facendo parte di una organizzazione internazionale, la nascente Common Cause Alliance, in seguito diventata World Boxing. Kremler prosegue la politica su basi di forza, ampliando sempre più il distacco dal CIO. Nel frattempo, il 13 aprile 2023 nasce la World Boxing, che Kremler definisce “organizzazione canaglia”, minacciando azioni legali contro il nascente ente. Che si presenta con numeri molto modesti: 27 nazioni, ma la seria intenzione di diventare l’ente di riferimento per rappresentare la boxe ai Giochi Olimpici. Una follia?
Ecco il benvenuto di un sito di casa nostra: “Un avvilente silenzio accompagna il pugilato dilettantistico verso la sua fine”. Elenca la situazione sia dell’IBA orientata verso il professionismo, che la realtà della W.B. che definisce così: “La World Boxing è anonima nella gestione delle sue cose, ha solo 27 nazioni affiliate, non ha un calendario eventi allettante, non ha un budget con cui possa contrastare la concorrenza e ha bisogno di molto tempo (se mai fosse in grado di farlo) per convincere il CIO a riconoscerla come Federazione Internazionale”. La WB non replica, ma lavora sodo. Il 26 aprile 2023 gli USA, uno degli stati fondatori dell’allora FIBA nel 1920, esce dall’IBA e confluisce nella World Boxing. Il 7 maggio 2024 tiene il primo incontro formale col CIO, chiedendo i criteri formali per essere riconosciuto come ente di governo della boxe. A settembre assegna al grande campione kazako Gennady Golovkin il ruolo di presidente della Commissione Olimpica, incaricato di gestire le relazioni col CIO. Il 3 ottobre scorso a Panama la W.B. partecipa l’Assemblea Generale dello Sport e tramite Golovkin, fa conoscere i progressi a tutti i livelli dell’ente, giunto a 48 nazioni e molte richieste al vaglio. In effetti la WB indossa gli stivali delle sette leghe, in particolare in Asia considerata la roccaforte dell’IBA.
Che nel giro di pochi mesi perde le nazioni più forti: Kazakistan, Uzbekistan, India, Thailandia, Mongolia, Giappone, Taipei, Filippine e recentemente anche la Cina, per un totale di 25 nazioni. Il 6 dicembre scorso, il presidente del Comitato Olimpico, definisce la World Boxing l’unica federazione internazionale provvisoria in grado di rappresentare la boxe ai Giochi. Il 26 febbraio, il Consiglio Esecutivo del CIO, riconosce provvisoriamente la World Boxing, come Federazione Internazionale all’interno del Movimento Olimpico che regola la boxe a livello mondiale, avendo soddisfatto tutte le richieste poste dal CIO. Nell’ultima conferenza stampa, lo stesso Thomas Bach aveva ribadito il concetto: "Dopo il riconoscimento provvisorio della World Boxing a febbraio, siamo stati nella posizione di prendere questa decisione in modo che questa raccomandazione debba andare in sessione". Aggiungendo: "Sono molto fiducioso che la sessione lo approverà in modo che tutti i pugili del mondo abbiano la certezza di poter partecipare ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 se la loro federazione nazionale sarà riconosciuta da World Boxing".
Nonostante l’evidenza dei fatti, ho la convinzione che l’IBA non si arrenderà, cercando strade alternative per rientrare in gioco, forte dell’elargizione di Gasprom, l’azienda parastatale russa che gestisce la produzione di gas, oltre ad una società di sicurezza privata che recluta mercenari, operativi nei vari continenti, alcuni anche nella guerra in Ucraina. Da Gazprom l’IBA, riceve 50 milioni di dollari all’anno. Quando anni fa, il CIO, chiese di conoscere in via riservata, l’entità di queste entrate, non ebbe alcuna risposta. Per portare avanti il suo discorso l’IBA paga premi altissimi ad ogni torneo di sua competenza, l’ultimo dei quali, il mondiale femminile svoltosi in Serbia a Nils, dove aveva sventolato in sede di presentazione che nell’occasione sarebbero crollati tutti i record: "Sono molto emozionato per il ritorno dei nostri Campionati mondiali di pugilato femminile IBA, dove le migliori pugili del mondo combatteranno per la corona. L'IBA è in grado di cambiare la vita degli atleti di ogni parte del mondo. Invito tutti a registrare i propri atleti per garantire che possano realizzare i propri sogni. I vincitori dell'oro riceveranno 100.000 dollari USA, quelli dell'argento 50.000, quelli del bronzo 25.000 e per tutti i quarti 10.000”. Aggiungendo: “Tra due mesi, oltre 500 pugili donne provenienti da oltre 100 paesi parteciperanno a questi mondiali”. Ai fatti, nonostante i premi folli, hanno preso parte alla rassegna 47 nazioni e 220 atlete. Un floppy storico, il segnale del tramonto.
Il presidente della World Boxing, Boris van der Vorst, ha commentato: "Questo è un grande giorno per la boxe. Risultato raggiunto grazie a un enorme sforzo di squadra in ogni parte del mondo, impossibile senza il duro lavoro e l'impegno di tutte le federazioni nazionali, pugili, allenatori, dirigenti e leader. Li voglio ringraziare personalmente per aver assicurato che la boxe rimanesse nel Movimento Olimpico. World Boxing è molto grata al CIO per la fiducia che ha riposto in noi. Faremo tutto il possibile per garantire i più alti standard di governance e trasparenza e di garantire l'integrità sportiva. Comprendiamo che far parte dei Giochi Olimpici è un privilegio e non un diritto e siamo determinati a essere un partner affidabile e degno di fiducia. Resta ancora molto lavoro da fare, operando insieme per offrire un futuro migliore ai nostri pugili e al nostro sport".
Il presidente della Commissione olimpica di World Boxing, Gennadiy Golovkin, artefice di molte iniziative a favore della WB, ha aggiunto: "La decisione del CIO di includere la boxe ai Giochi di Los Angeles è il premio atteso grazie al lavoro di tutti i nostri membri, conservando il sogno che ispira migliaia di atleti in tutto il mondo. Come olimpionico, capisco quanto questo sia importante per le future generazioni di campioni. I Giochi olimpici non sono solo competizioni ma un simbolo di speranza e un'opportunità per mostrare al mondo di cosa sei capace. Passo dopo passo, abbiamo fatto di tutto per preservare la boxe con la sua ricca storia e le sue tradizioni. World Boxing intende continuare a lavorare sulla massima trasparenza su tutti i fronti”.
La leggenda ucraina, Wladimir Klitschko, campione dei massimi in carica più a lungo della storia, oro ad Atlanta 1996, non nasconde la sua gioia: "Questa è una notizia assolutamente fantastica. Vincere l'oro olimpico è stato uno dei momenti più importanti della mia carriera, non averne fatto parte sarebbe stato un disastro per la boxe e per i pugili di tutto il mondo. È stata una lunga e dura battaglia, ma alla fine è stata presa la decisione giusta. Vorrei ringraziare personalmente e congratularmi con tutti coloro che sono collegati a World Boxing per il lavoro svolto per salvare la boxe come sport olimpico".
Cindy Ngamba, bronzo nei pesi medi a Parigi 2024, la prima rifugiata della storia a vincere una medaglia olimpica, aggiunge: "Un passo enorme per la comunità della boxe. L'incertezza sul nostro futuro olimpico è stata dura. La decisione significa tutto per gli atleti. So, in prima persona, quanto le Olimpiadi rappresentino speranza e opportunità. Non si tratta solo di medaglie, ma di dare ai combattenti di ogni estrazione una piattaforma per mostrare il loro talento”.
Richard Torrez Jr, argento USA a Tokyo 2020 - ora professionista, che il 5 aprile a Las Vegas affronterà l’italiano Guido Vianello - nel consiglio direttivo della W.B. rappresentando gli atleti, ha affermato: "Il ritorno ufficiale della boxe ai Giochi 2028, unirà la comunità della boxe come mai prima d'ora. Ciò ispirerà generazioni di pugili a realizzare il loro sogno di una vita: vincere l'oro".
Il commento dell'altra rappresentante nella WB, oro a Tokyo 2020 e attuale iridata welter WBC, WBA, IBO e The Ring, Lauren Price: "Nulla potrà mai superare l’oro olimpico. È ciò che mi ha ispirato a dedicarmi a questo sport in primo luogo e mi ha dato una piattaforma che significa che ora sono in grado di godere di una carriera di successo come pugile professionista. Una notizia fantastica per i pugili, la boxe e il movimento olimpico".
Perché ho rimarcato che l’IBA, nonostante stia diventando una scatola ricca di dollari, ma vuota di contenuti, ovvero paesi aderenti, essendo la WB prossima a toccare le cento nazioni, proseguirà a percorrere la strada della provocazione. Umar Kremlev ha già inviato una lettera alla neo presidente del CIO, la signora Kirsty Coventry, africana dello Zimbabwe, nuotatrice nel dorso, doppio oro ai Giochi e primatista del mondo, supportata dal presidente uscente, ora presidente onorario, la meno quotata alla vigilia, superando i sei candidati, Sebastian Coe (atletica), Morinari Watanabe (ginnastica), Johan Eliasch (sci), David Lappartient (ciclismo), Juan Antonio Samaranch e il principe giordano Feisal Al-Hussein. Eletta alla prima votazione: Coventry 49, Samaranch jr. 28, Coe 8, Watanabe e Lappartient 4, Al-Hussein e Eliasch 2. La neo eletta ha raggiunto tre primati. Prima donna al vertice del Comitato, dopo 131 anni di storia dell’ente. la prima africana e la più giovane con i suoi 41 anni. Che ha subito inviato alcuni messaggi emblematici. “Per me è una passione poter sfidare lo status quo, abbattere le barriere. Ho avuto intorno a me donne incredibili per tutta la vita, a cui sono molto grata per avermi mostrato come non rinunciare mai ai propri sogni”. Con due figlie piccole, Coventry ha detto di voler essere un esempio da seguire. “Non abbiamo solo una responsabilità verso noi stessi, ma anche verso la prossima generazione. Sfidare lo status quo e ab La neo presidentessa prenderà il posto di Thomas Bach a fine giugno. Il presidente dell’IBA si è congratulato e l’ha invitata a rompere la continuità col presidente uscente. Mica male come anteprima. Dimenticando che la spinta più forte per l’elezione l’ha ricevuta da Bach.
Chiudo con uno scambio di messaggi, avuto con un italiano presente ai mondiali femminili. Alla mia osservazione che la rassegna è stata un floppy, ridotta all’osso di nazioni e atlete partecipanti, dalle 100 e 500, promesse alla vigilia, alle reali 47 e 229. Mi risponde che a lui non risulta, semmai è stato un grande successo. Passo all’annuncio del riconoscimento della WB, come ente ufficiale per la boxe ai Giochi. La sua replica: “Questo lo ha detto Bach, prima che scadesse il mandato. Il prossimo potrebbe ribaltare la decisione. Comunque non mi risulta, quindi la situazione è ancora provvisoria”.
Aggiunge che continua a sperare non sia vero. Per avvalorare la sua tesi, mi invia la cover della FPI, che conferma a parer suo la situazione provvisoria. Incolpandomi di non leggere neppure i comunicati. Nel caso può aiutarmi. Dimenticando che quanto mi ha inviato data da febbraio. Mentre la decisione del CIO è di giornata. A quel punto non risponde più. Debbo ammettere che di fronte a certe risposte, capisco che l’IBA agisce a livello psicologico, determinando un condizionamento che ignora il reale. Quando si dice la potenza di Kremlev.
Giuliano Orlando