Pierluigi Collina ha lasciato da quache giorno il ruolo di designatore arbitrale dell'UEFA, restando al comando della commissione arbitri della FIFA e venendo sostituito da Rosetti nel suo ruolo ''europeo'', e in tanti si sono chiesti le motivazioni della sua decisione: secondo alcuni è nata dalle critiche di Andrea Agnelli nel post Real Madrid-Juventus, secondo altri dall'ostracismo dell'UEFA verso la VAR, secondo altri ancora da pressioni esterne. E così, a fare chiarezza è arrivato il diretto interessato, che quest'oggi ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: ''Si è trattato di una scelta personale, era arrivato il tempo di cambiare. La mancata VAR in Champions non c'entra nulla: sono sicuro che l'UEFA la implementerà presto e gli arbitri si faranno trovare pronti, nonostante le oggettive difficoltà di alcuni paesi minori nella gestione del mezzo tecnologico. Sin qui è stata usata in campionati unici di alcuni paesi, gestirla in una Champions League globale e con molti broadcaster è complicato''. Collina parla poi del rapporto con Ceferin e Infantino: ''L'UEFA mi ha chiesto più volte di cambiare idea, e ringrazio Ceferin per la fiducia data e perchè mi ha confermato quando è stato eletto. Con Infantino abbiamo condiviso l'idea del cambiamento dell'arbitraggio europeo: ricordo ancora le lunghe telefonate di inizio 2010, e lo ringrazio perchè mi ha voluto nella squadra dopo l'elezione a presidente della FIFA''.
Si passa poi a parlare dell'ottimo Mondiale degli arbitri: ''Il risultato degli arbitri in Russia non è casuale, abbiamo valutato ogni candidato con la massima attenzione e fatto scelte importanti, tra cui quella di chiedere e ottenere l'organizzazione di un torneo amichevole a inizio giugno a Mosca per tenere tutti in forma - spiega Collina -. Ora dovremo ripartire da zero, in Qatar molti degli arbitri attuali saranno out per motivi d'età, ma ormai un buon arbitro può arrivare da ovunque: Faghani ha fatto un Mondiale sontuoso, Diedhiou è stato tra i migliori. L'arbitraggio può crescere ancora: ormai gli arbitri sono atleti e questo aiuta, ma vorrei che fossero più reattivi alle azioni repentine e ai cambiamenti del calcio''. In chiusura, due parole sulla VAR: ''Credo che non possa esistere, in futuro, un calcio senza VAR. Viviamo in un'epoca in cui tutto si basa sulla tecnologia, la gente non capirebbe un passo indietro: abbiamo provato gli arbitri di porta e altre soluzioni, ma solo la tecnologia ci ha consentito di ridurre al minimo gli errori. Bisogna essere aperti al cambiamento''.