Commento assoluti youth 2024 maschili a Loreto. Conferme e novità.
Le gaffe del presentatore. Voci e sussurri in vista delle elezioni.
di Giuliano Orlando
Non ero a Loreto in occasione degli assoluti youth maschili, per cui il servizio sulla rassegna la faccio dalle immagini dell’emittente federale, un po’ meno dalle informazioni recepite, che mi avrebbero mandato spesso fuori strada. Mi astengo dal nominare i vari consiglieri federali che si sono affannati a premiare i primi due. Esercizio forse da assegnare a vallette più gradevoli alla vista. Cresciuto il numero dei partecipanti, passando dai 150 del 2023 a Copertino nel leccese ai 254 presenti sul ring di Loreto nell’anconetano. Tre dei campioni uscenti si sono riconfermati. Si tratta del campano Gaetano Bonocore del gym Montecorvino, salito dai 57 ai 60 kg. che ha faticato niente male in finale contro il romano Francesco Spanu, allievo di Simone D’Alessandri della Phoenix, un laboratorio dove si allenano pro come Guido Vianello e numerosi giovani in cerca di gloria concreta. Per assegnare il titolo è stato necessario ricorrere al Bout Review (5-2). L’altra riconferma, meno complicata riguarda Cristian Harpula nei 67 kg. nei confronti dell’emiliano Francesco Mazzoli, romagnolo del team Biagini. Infaticabile maestro di ring e di vita. Tenendo conto che entrambi nascono in Romagna, si è trattato di un derby, dove il maggiore tasso di classe ha sorriso ad Harpula, Che, ricordiamo, è stato l’unico azzurro ai primi mondiali U19 targati WB, disputati a Pueblo in Colorato lo scorso ottobre, a vincere un incontro. Cristian, papà polacco, mamma romagnola, residenti a Ravenna, si allena nella sezione giovanile FFOO di Roma dal 2021 e ha esperienza da vendere prima ancora degli europei 2022 a Montesilvano. Dal prossimo anno, toglierà il caschetto e salirà nei senior. La terza riconferma riguarda il campano Vincenzo Guida (+92), allievo del maestro Ciaramella, classe 2006, che si fece conoscere proprio agli europei jr. del 2022, quando a sorpresa battè in semifinale l’irlandese Olaniyan, indicato favorito al titolo. Che meno di un mese addietro sul ring di Budva (Montenegro) ha vinto il mondiale youth nei +92, allestito sotto l’egida dell’IBA, portando a casa, oltre al titolo un assegno di 8000 $. Nel 2022 il giovanotto di Maddaloni, disputò un match epico, resuscitando dopo un primo tempo da incubo (due conteggi) con l’irlandese lanciato verso il KO. Tutto cambia nel secondo round. Guida trova energie incredibili e mette in crisi il rivale sconcertato e incredulo. L’ultima ripresa è decisiva e l’azzurro riesce a produrre una stilla di energia in più per vincere e arrivare in semifinale. Da quella volta, ha fatto utile esperienza, salendo negli youth nel 2023. Purtroppo in diverse occasioni giudici e arbitri lo hanno spesso punito ingiustamente. L’ultimo episodio ai mondiali U19 nel Colorado, dove la brasiliana Burigo, con una conduzione scriteriata e difficile definirla in buona fede, ha trasformato una vittoria netta contro il coreano Lee, con due richiami inventati, in una sconfitta beffa. A Loreto non ha faticato più di tanto a superare il promettente calabrese Gabriel Leuzzi, al primo anno da youth, fisico imponente, con buoni fondamentali ed esperienza da acquisire. Detto dei riconfermati, gli altri dieci titoli hanno visto la Campania cogliere il terzo centro con Raffaele Saporito (80) all’esordio da youth, in buona evidenza fin dall’avvio dove dimostra anche quel pizzico di potenza che nella categoria non guasta. In finale trova il veneto Ryan Verdani, allievo di Gino Freo, che si batte col cuore e l’aiuto di un richiamo eccessivo ai danni del napoletano del gym Partenopea, non è sufficiente per capovolgere la situazione che vede Saporito vincere netto. Nel 2023 solo cinque regioni, più il Gruppo Sportivo FFOO giovanile di stanza a Roma, ottennero titoli. Quattro alla Campania, tre al Lazio, due alla Toscana e alle FFOO, uno ciascuno a Piemonte e Sardegna. A Loreto otto regioni sono arrivate a centrare il bersaglio pieno, con il salto qualità della Lombardia, da anni all’asciutto, stavolta due ori e tre bronzi, terza in classifica, dopo la Campania (3-3-4) e il Lazio (2-2-4), davanti a Sicilia (1-2-2), FFOO (1-1-1), Toscana (1-1-1), Calabria (1-1-0), Emilia (1-1-0) e Puglia (1-0-2). Seguono Abruzzo (0-1-2), Veneto (0-1-2), Sardegna (0-0-3), Bolzano (0-0-1) e Marche (0-0-1). A bocca asciutta il Piemonte. La Lombardia è stata premiata per la politica promozionale e l’attenzione verso i giovani, oltre all’attività triplicata negli ultimi anni e il sempre crescente numero di iscritti nelle palestre. La scelta dell’attuale presidente Massimo Bugada di candidarsi al Consiglio Federale è vista con grande rammarico, consapevoli che sostituirlo non sarà facile. Nel frattempo grazie a Matteo Fagone (63,5) e Daniel Ituma (86) della Lu.Co., gym intitolato al ricordo della presidentessa lombarda, scomparsa prematuramente, la Lombardia coglie una doppietta significativa. Fagone della Hage, ha fatto tesoro dell’esperienza 2023, migliorando e dimostratosi uno dei pochi brevilinei, capace di variare gli schemi offensivi, col movimento del tronco e alternare colpi interni e laterali. Grazie a questa tattica ha avuto la meglio di tre avversari in modo netto e in finale ha superato il favorito siciliano Omar Potenza, testa di serie numero 1. Ituma, atleta di colore, si è presentato a Loreto con sette incontri alle spalle. La sua struttura da longilineo con leve infinite e già un buon gioco di gambe, lasciano intravvedere progressi importanti. L’abruzzese Cascini della Ivanko Boxe ha tentato di chiudere la distanza ma solo in rare occasioni l’intenzione si è realizzata. Daniel potrebbe davvero fare molta strada. Non è stato facile il cammino del laziale Samuele Fusco (54) che per arrivare in finale, ha disputato quattro incontri. Lo stesso discorso per il siciliano Alex Azzarello, ottimo attaccante. Entrambi del 2007, potrebbero ritrovarsi anche nel 2025 di fronte. La finale è stata combattutissima e quel pizzico di completezza tecnica ha fatto la differenza a favore di Fusco. Nei 92 kg. la sfida tra l’altro laziale-genovese Aharon Corona, che si allena alla Phoenix di D’Alessandri, primo anno da youth e Pio Mazzoccoli è durata un battito di ciglia. Un montante al plexus, ha tolto il fiato al campano e la finale si concludeva dopo 36”. Le Puglie tornano in vetta con Cristian Patronella (48) dopo un testa a testa col laziale Berti della Dimention, al primo anno da youth. La Toscana deve accontentarsi di un oro, contro i due del 2023. Merito dell’esperto lucchese Sasha Mencaroni (51), carriera in azzurro da school boy e jr. che prevale su Sofiane Bouraquia, allievo del team campano Bizzarro, meno esperienza ma dal carattere battagliero, battuto con onore. Ottimo il bilancio della Sicilia, con due bronzi, due argenti e un oro. Ferma nel 2022 a quattro bronzi. Il vincente è stato Francesco Crucillà (57), bronzo europeo 2022 jr. a Montesilvano. Supera in finale il toscano Jacopo Ghini, imponendo una boxe d’anticipo che l’avversario stenta a superare. Con Cristian Ielo (75) la Calabria ritrova il successo e un atleta pienamente recuperato, dopo infortuni a non finire. Bravo il padre che lo allena e lo ha sempre sostenuto. Il neo campione all’esordio da youth, conferma la buona impostazione ma anche la fragilità caratteriale nei momenti difficili, quando l’arbitro lo ha richiamato con eccessiva severità, ha rischiato di rovinare tutto. Per fortuna ha ascoltato il genitore, invitandolo alla calma. Il campano Di Somma di una linea sotto, ha tentato invano di chiudere la distanza. Il verdetto di 4-1 per Ielo è giusto. Divertente il siparietto del presentatore, convinto che il verdetto sia stato per Bout Review, insistendo anche alle premiazioni. Confermandosi inadeguato al ruolo. Con una progressione inarrestabile, il romano Samuele Fusco (54) con all’angolo Simone D’Alessandri, ha smentito il pronostico. Indicando il quotato siciliano Alex Azzarello, della Giordano Boxe, grazie alla varietà e la personalità, vincendo due dei quattro match prima del limite, compreso quello in semifinale contro il campano Pinto. In finale, ha trovato il meno alto avversario pressarlo in continuità, senza che Azzarello trovasse le giuste contromisure. Spegnendosi addirittura nella parte conclusiva. Vittoria netta per Fusco, youth anche nel 2025 come il siciliano. Infine l’Emilia centra il bersaglio tricolore con Lachen Tassa (71), un guerriero generoso di fronte a Giuseppe Raffaele, superato grazie al Bout Review (4-3) ovvero una sfumatura. Il campione era partito alla grande, battendo il pugliese Davide Pascazio, testa di serie n. 1, anche in questo caso col ricorso del BR (4-3), costringendo poi alla resa il laziale Martucci e in semifinale il sardo Cafaro. Il percorso di Raffaele è stato meno sofferto, supera in modo chiaro il toscano Duranti, il lombardo Ghiringhelli e il quotato romano Tistarelli in semifinale. Nella sfida decisiva, come ho già detto, verdetto da monetina. Nel suo assieme un buon livello tecnico anche se mancano i cosiddetti predestinati. Tanti elementi promettenti, sicuramente più quantità del 2023, che è pur sempre un dato positivo. Giudici e arbitri nel complesso sopra la media. Sicuramente migliori di quelli visti in vari tornei internazionali. Poi ci sono quelli che eccedono in protagonismo, per non fare nomi, il toscano Marco Celli che gesticola come se dovesse insegnare il Vangelo, giudice mediocre, spesso in minoranza, mentre altri lasciano lo spazio ai pugili, richiamandoli al momento opportuno, come Fabio Macchiarola e Alessandro Golino, mentre l’emiliano Mario Acri pur valido, ancora manca dell’equilibrio per valutare le scorrettezze dei pugili in modo equo. Annotazione di servizio importante. Nei ragni pubblicati nel sito FPI mancano i 60 kg. mentre vengono pubblicati due volte i kg. 63.5.
Manca meno di un mese alle elezioni per il rinnovo del quadriennio 2025-2028 ovvero l’avvio del cammino verso i Giochi di Los Angeles. Elezioni che si terranno a Roma (13-14 dicembre). Il bilancio della gestione ormai agli sgoccioli ha subito un colpo durissimo ai Giochi di Parigi, dove alle giustificate previsioni della vigilia con otto promossi, un paio di medaglie (Irma Testa e Aziz Mouhiidine) per vari fattori, l’Italia è tornata a casa a mani vuote. I colpevoli? Tanti e nessuno. Ha pagato il responsabile tecnico Emanuele Renzini, come era avvenuto nel 2016, dopo Rio, con Raffaele Bergamasco. Ignorando lo scollamento nel rapporto tra i tecnici operativi ad Assisi, oltre all’incredibile episodio con Salvatore Cavallaro e Aziz Mouhiidine che si sono allenati a Palermo in splendida solitudine, mentre Diego Lenzi (+92) aveva l’alternativa di fare i guanti con Irma Testa e Angela Carini! La domanda sorge spontanea: nessuno dei consiglieri era al corrente? Nessuno ha avuto il coraggio di denunciare il fatto? Passo al presente, dove si presentano per guidare l’Italia in guantoni, il dottor Flavio D’Ambrosi nel segno della continuità della passata gestione e l’ingegnere Fabrizio Baldantoni, vice presidente vicario, che dovrebbe rappresentare la discontinuità, segno evidente che quella precedente non la condivideva, anche se per spirito di disciplina – queste le sue parole a Milano, presentando il programma – ha accettato ogni decisione. Compresa la chiusura dell’ultracentenaria testata Boxe Ring, che intende riaprire. Non mi dilungo sulle promesse reciproche, tutte condivisibili sulla carta. Metto a fuoco le ‘voci’ delle varie regioni, non scritte ma ben chiare. La Campania aspira a reggere il movimento dilettantistico, mettendo ai vertici il tecnico Biagio Zurlo e il maestro Patrizio Oliva, sotto la spinta del presidente regionale che in fatto di ambizioni non è secondo a nessuno. Ma anche il Lazio non scherza, che potrebbe tornare ad ospitare le varie nazionali usufruendo delle strutture militari, decisamente meno costose di Assisi, in questo momento nel limbo delle decisioni dopo l’ingresso ufficiale della FPI nella World Boxing. L’Italia è il paese degli aggiustamenti e l’amico Vittorio Lai, presidente onorario ha fatto gli onori di casa proprio a Loreto, la personalità più importante agli assoluti youth. E la Lombardia? Il presidente Massimo Bugada dopo accordi importanti (saltati) con Flavio D’Ambrosi resta alla finestra, anche se la cordata di Baldantoni gli assicurerebbe una carica molto importante. Le regioni del Nord sono per il decentramento, e solo in occasione delle fasi finali raggruppare le varie nazionali e non è detto che siano al Sud e altro. Un centro a Bergamo, Milano, Verona o Torino dovrebbe funzionare come ad Assisi. A tale proposito il futuro del centro? Al momento manca la risposta. Di certo chi avrà in mano la FPI dovrà risolvere mille problemi a cominciare dai tecnici, ognuno depositario della verità. Poi arbitri e giudici, che soffrono di vocazioni e anche orientamenti tecnici. Confermata la fedeltà alla World Boxing, auspicabile a tempi brevi il riconoscimento del CIO, a quel punto, l’Italia dovrà fare l’impossibile per non essere la Cenerentola delle iscritte. Negli ultimi anni lo slittamento in basso è stato irreversibile. Certe sconfitte clamorose e ingiuste non sono frutto del caso. Comprese quelle parigine di Irma e Aziz. Purtroppo, vista la situazione, il vincitore difficilmente troverà comprensione dall’altra parte. Semmai la guerra. Se alla Campania dovessero togliere l’egemonia dilettantistica, scoppierebbe un pandemonio. Ci sarà anche il problema dei tecnici azzurri. Alcuni decisamente validi ma forse invisi a certe regioni. Mi fermo qui. Non perché i problemi sono finiti. Ma per evitare l’emicrania dovuta al sovraffollamento dei pensieri.
Giuliano Orlando