Compie oggi 40 anni una bandiera del Real Madrid e della nazionale spagnola, nonché uno dei migliori estremi difensori della storia del calcio. 20 trofei con i club, tre con la nazionale e più di mille presenze nella carriera di questo straordinario campione.
Leader carismatico dentro e fuori dal campo, Iker Casillas è stato uno dei portieri più apprezzati da chi lo ha avuto tra le sue fila e uno dei più temuti da chi lo ha avuto come avversario. Una carriera straordinaria durata vent’anni sempre ai massimi livelli, con tantissimi successi ottenuti sia individualmente che di squadra. Casillas nasce a Mostoles, vicino Madrid, il 20 maggio 1981. Passa i primissimi anni della sua vita sempre tra la zona di Madrid e quella di Bilbao, dove i suoi genitori sono cresciuti. Si affaccia al mondo del pallone fin da bambino e muove i suoi primi passi direttamente nelle giovanili del Real Madrid fin dall’età di nove anni. Fa tutta la trafila dai pulcini fino alla prima squadra, con cui esordisce, ironia della sorte, il 12 settembre 1999 proprio allo Stadio San Mames contro l’Athletic Bilbao. Si conquista questo posto da titolare grazie alla brillante prestazione mostrata nel campionato del mondo under-20 del 1999, giocato in Nigeria e vinto proprio dalla sua Spagna. A soli 19 anni e 4 giorni conquista il trofeo più ambito per club, la Champions League, grazie alla netta vittoria per tre a zero nella finale tutta ispanica contro il Valencia. L’anno dopo arricchisce ulteriormente il suo palmares conquistando la Liga con il suo Real con 7 punti di vantaggio sul Deportivo La Coruna, e la Supercoppa di Spagna. Il primo momento di crisi della sua carriera arriva nel 2002: dopo una serie di partite sottotono il portiere perde la sua titolarità in favore di Cesar. Il nuovo estremo difensore titolare non si comporta per nulla male in questo suo nuovo ruolo da primo e raggiunge con la squadra la finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Al minuto 68, sul risultato di 2-1 per i Blancos, Cesar si fa male e Casillas subentra al suo posto. L’ancora giovane portiere entra in campo freddo, in maniera inaspettata e nella partita più importante della stagione. Si sa, però, che i veri campioni si esaltano proprio nei momenti di massima difficoltà e pressione: Casillas gioca 25 minuti di fuoco, in cui il Leverkusen attacca alla disperata e bombarda la porta dei Galacticos, ma risponde colpo su colpo con parecchi interventi salva risultato che consentono al Real Madrid di vincere la sua nona Champions League e proiettano l’allora nemmeno ventunenne calciatore nell’Olimpo dei grandi. Grazie a questa grandissima prestazione si riprende la titolarità in squadra e si conquista anche quella in nazionale. La vittoria di quella competizione, inoltre, qualificò il Real alla Supercoppa Uefa e alla Coppa Intercontinentale, entrambe vinte.
Da allora con la squadra della capitale conquisterà altri quattro campionati (2002/03, 2006/07, 2007/08, 2011/12), due Coppe del Re (2011, 2014) e tre Supercoppe di Spagna (2003, 2008, 2012) in Spagna; una Champions League (2013/14) e una Supercoppa Uefa (2014) in Europa; una Coppa del mondo per club (2014). Tra il 2012 e il 2015 la sua storia d’amore con il Real Madrid vive delle stagioni molto complesse, iniziate nel momento in cui, sul finire dell’annata 2012/13, litiga pesantemente con il suo allora allenatore Josè Mourinho e viene messo fuori squadra. Pur con la partenza dello Special One e l’arrivo di Carlo Ancelotti, Casillas mantiene il suo ruolo da riserva nel primo periodo e torna titolare solo nel 2014/15, con la cessione del titolare Diego Lopez al Milan. Questa sua stagione nuovamente da primo sarà anche la sua ultima con i Blancos, dai quali si svincolerà l’11 luglio 2015 dopo 25 anni totali di cui 16 in prima squadra, 725 gare disputate e 18 titoli conquistati. Decide di concludere la sua carriera rimanendo nella penisola iberica, ma cambiando nazione e firmando con il Porto. Con i portoghesi conquista una Primeira Liga (il campionato del Portogallo) e una Supercoppa di Portogallo, i suoi trofei numero 19 e 20. Continua anche a collezionare presenze in Uefa Champions League arrivando ad un totale di 181, record assoluto della competizione. Il 1° maggio 2019, durante un allenamento, è vittima di un infarto. Il malore, fortunatamente, non porta a gravissime conseguenze ma, di fatto, pone fine alla sua carriera, pur continuando a comparire nella rosa ufficiale del Porto per il finire di quella stagione e per la successiva. L’annuncio ufficiale del suo ritiro dall’attività agonistica arriva il 4 agosto 2020. Oltre ai 20 trofei conquistati con i club vanta anche due Europei e un Mondiale conquistati da assoluto protagonista con le Furie Rosse, delle quali è il secondo giocatore con più presenze dietro al solo Sergio Ramos. Casillas vanta anche un totale di 1119 presenze ufficiali con cui ha dato vita a questa carriera fantastica e ricca di soddisfazioni per quello che, senza dubbio, è uno dei portieri migliori di sempre.
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