Il sogno sfuma, e Sebastian Giovinco manca il potenzialmente storico approdo al Mondiale per Club col suo Toronto FC, che partiva da una situazione decisamente sfavorevole nella gara di ritorno della finale della CONCACAF Champions League. I canadesi avevano perso 2-1 in casa (vantaggio Pizarro e 2-1 di Pulido, nel mezzo la rete di Osorio), ed erano chiamati all'incredibile rimonta all'Estadio Akron, casa di quella che è una delle società storiche del Messico: il Chivas de Guadalajara è noto nel mondo intero per una politica che lo vede autoimporsi l'acquisto e la valorizzazione di soli giocatori messicani, e anche per la produzione incessante di talenti. I più cristallini al momento sono Orbelin Pineda e Rodolfo Pizarro, che vanno ad affiancare elementi esperti come Salcido (storico mediano della Tricolor), Isaac Brizuela e Oswaldo Alanis: insomma, il compito era arduo per Toronto, che però ha sfoderato una grande partita nel match di ritorno. Vanney ha schierato un 4-4-2 nel quale Victor Vazquez e Delgado erano le ali offensive, con Giovinco a supporto di Altidore e Bradley-Van der Wiel come centrali difensivi improvvisati: schieramento votato all'attacco ed esposto al contropiede, e così la prima rete è arrivata dal Chivas: imbeccata di Pizarro, deviazione di Pineda e 1-0 che sembrava mettere in ghiaccio la sfida.
Nel mese delle rimonte, però, anche Toronto si è aggiunta alla lista: prima ha segnato Altidore, poi Giovinco con un gran destro al 44'. Il 2-1 ha galvanizzato i canadesi e campioni della MLS (attualmente ultimi nella loro Conference, mentre i Chivas stanno rischiando la prima retrocessione della loro storia), che però hanno sbagliato la terza rete sia con la Formica Atomica che con Delgado e si sono condannati ai rigori previsti dopo il 90': una prassi notissima agli appassionati del calcio ''latino'' e sudamericano, che ha trasformato i penalty in un duello da film western. Giovinco ha segnato e i rigoristi dei Chivas sono stati impeccabili, mentre hanno sbagliato per Toronto Bradley e Osorio sparando alto e sulla traversa: è uscito così il 4-3 ai rigori che ha regalato il trofeo ai Chivas, allenati da una vecchia conoscenza della Serie A. Il tecnico campione del Nord America è infatti Matias Almeyda (ex di Parma, Brescia, Inter e soprattutto Lazio), che a meno di scossoni da qui a dicembre avrà l'onore di guidare i suoi ragazzi nel Mondiale per Club: per Giovinco, tanto rammarico e l'onore effimero del titolo di capocannoniere della competizione (4 gol). E così la CONCACAF Champions League parla messicano per la tredicesima edizione consecutiva, e solo in tre occasioni la finale è stata raggiunta (e persa) da un team della MLS: per arrivare alle due vittorie ottenute dalle formazioni statunitensi dobbiamo tornare indietro al 1998 (D.C. United) e al 2000 (Los Angeles Galaxy), e neppure il Toronto FC di Giovinco è riuscito a spezzare questa incredibile serie di vittorie messicane.