Conclusi a Seregno gli assoluti 2024. Plauso all’organizzazione.
Voci e sussurri alla vigilia delle elezioni. La WB oltre le 50 nazioni, bussa al CIO.
di Giuliano Orlando
SEREGNO. Sono andati in archivio gli assoluti 2024 per entrambe le categorie: 102° edizione maschile, 23° quella femminile. Rassegna ospitata a Seregno, nella provincia di Monza Brianza, indicata città dello Sport 2025, vocazione confermata dalla presenza alla rassegna in guantoni del sindaco Alberto Rossi, del vice William Viganò, e dell’assessore Paolo Cazzaniga. In tribuna Marco Riva, presidente CONI Lombardia. La FPI ha demandato l’organizzazione alla storica Unione Sportiva Lombarda, gestita da Antonio e Luca Leva con la regia di Massimo Bugada presidente lombardo. Per dovere di cronaca la complessa macchina logistica ha funzionato al meglio e non era impresa facile, far muovere dagli hotel al Palasomaschini, situato alla periferia della città, con un traffico che definire intenso è una diminuzia. Presenti molti consiglieri in carica, il cui compito di farsi fotografare alle premiazioni è stata l’unica fatica sopportata. Il presidente dottor Flavio D’Ambrosi ha fatto la sua comparsa in avvio, mentre il vice, ingegner Fabrizio Baldantoni era a Seregno nella parte conclusiva. Si rivedranno il 14 dicembre alle elezioni su fronti opposti. Al via si sono presentati 171 atleti e 67 atlete, per un totale 238 iscritti. I maschi impegnati nelle 13 categorie, solo nove tra le donne, ferme ai 70 kg. Nelle preiscrizioni figuravano tre iscritte negli 81, poi svanite. In leggera crescita rispetto a Chianciano 2023 con 157 maschi e 64 donne. Dei dodici campioni 2023 sei si sono riconfermati: Sciacca 54, Baldassi 57, Canonico 60, Giannotti 63.5, Guidi 71 e Salvati 75. Non ce l’hanno fatta Camiolo 51, Amanaa 67; Tuminello 80 e Facchini 92. Assenti il toscano Bachi 86, categoria dove si è imposto l’abruzzese Iovoli e Tonyshev +92 sostituito da Chime del Veneto. La novità si chiama Salvatore Attrattivo, 19 anni, allievo delle gloriosa Fulgor di Napoli, già tricolore jr e youth. Il settore femminile ha visto il ritorno agli assoluti delle reduci di Parigi: Sorrentino 52 e Charaabi 54, mentre Irma Testa che ha frequentato gli assoluti solo in due occasioni, nel 2016 e 2017 vincendo nei 60 kg. non si è iscritta. Come la Mesiano assente dal 2021, quando vinse il terzo titolo. Assenti anche Roberta Bonatti 48, Savchuk 54, Tessari 60, Marra 63 e Melissa Gemini che inizialmente aveva dato la sua adesione nei 70, poi ci ha ripensato. Le categorie sono rimaste nove come a Chianciano, unica variante, niente 75 kg. rientro dei 70. Il bilancio conclusivo non è dei più brillanti. In particolare il settore femminile che soffre e non poco nei ricambi. Affidati alle giovani leve che negli anni, la tecnica Valeria Calabrese ha fatto crescere dalle schoolgirl alle youth. Ottenendo vittorie e podi oltre il pensabile. Indico qualche nome in prospettiva: Martina Vassallo, Luisa Acconcia, Giulia Molinaro, Graziella Schinina, Ginevra Muzzi, Annamaria del Giorno, Mirian Di Savino, Amina Golinelli e Sara Scorrano. Prossime ad entrare nelle senior. Il movimento maschile superiore nei numeri, ma inferiore nella qualità, risente e non poco della scarsa attività, problema che attanaglia tutto il movimento da tempo. Capisco che non è di facile soluzione ma va preso in seria considerazione. Confesso la mia delusione dopo aver conosciuto la realtà della preparazione per arrivare al meglio a Parigi. Peggio di così non potevano agire. Le responsabilità sono generali a significare lo sfaldamento di un programma sulla carta coeso. I risultati ai Giochi non sono casuali, anno dopo anno, siamo scesi anche a livello politico. La situazione italiana non è da invidiare. Ci sono correnti di pensiero agli antipodi. Le prossime elezioni del governo federale, nel quadriennio che deve portarci ai Giochi di Los Angeles vede due fronti in antitesi. La situazione attuale, esclude in modo definitivo l’IBA come associazione atta a rappresentare il pugilato in seno al CIO che, volente o nolente è l’unico riferimento ufficiale. Il CIO ha fatto intendere di attendere la nascita di un nuovo ente in grado di possedere i requisiti per ottenere il nulla osta in grado di sostituire l’IBA, quindi ottenere il nulla osta per andare ai Giochi 2028 a Los Angeles. Con questo compito è nata la World Boxing nell’aprile 2023, presieduta dall’olandese Boris van der Vorst, inizialmente con sole 18 nazioni aderenti. L’avvio non è stato facile a livello finanziario, non avendo uno sponsor come Gazprom che elargisce annualmente all’IBA 50 milioni di euro Ugualmente la WB è gradualmente cresciuta e lo scorso 7 maggio ha avuto il primo incontro formale col CIO per conoscere i criteri da soddisfare per ottenere l’avallo quale associazione rappresentante ufficialmente il pugilato. Il 26 settembre in occasione dei primi mondiali U19 a Pueblo in Colorado, la WB ha fatto sapere di contare su 44 nazioni ufficialmente iscritte, in rappresentanza di tutti i continenti. Nel contempo ha nominato il kazako, pluricampione Gennady Golovkin, presidente della Commissione olimpica per gestire i rapporti tra CIO e WB. Nella convention WB tenutasi il 26 ottobre a Panama, è arrivato il presidente del CIO, il tedesco Thomas Bach, facendosi fotografare con Golovkin. Lo scorso 4 novembre sono state ammesse altre nazioni, tra le quali Guatemala, Laos e a sorpresa Kazakistan e Uzbekistan, rompendo di fatto il muro asiatico che sembrava legato a filo doppio con l’IBA, oltre alla Francia. A quel punto erano passate con la WB ben 56 nazioni, contraddicendo quanto affermato dall’ex presidente ad interim dell’AIBA e presidente europeo, Franco Falcinelli che in una lunga intervista su una pubblicazione dell’Umbria, afferma che la WB non ha i requisiti richiesti dal CIO per sostituire l’IBA. L’Italia è entrata nella World Boxing il 27 luglio scorso. Sabato sera conosceremo chi guiderà i destini della FPI per il prossimo quadriennio. Dopo una partenza soft, negli ultimi tempi il confronto si è fatto aspro, con comunicati dai toni accesi, dove sono coinvolti non solo i pretendenti alla guida (Flavio D’Ambrosi presidente uscente e Fabrizio Baldantoni che ricopre il ruolo di vice presidente vicario. Oltre a Giuseppe Macchiarola che corre in solitario), ma anche altri nomi. Vista la situazione non invidio chi salirà sulla poltrona presidenziale, il cui compito è semplicemente al limite dell’impossibile. Praticamente c’è da ricostruire quasi tutto, in particolare due settori di primaria importanza, la gestione delle nazionali e quindi tutto il sistema organizzativo con l’assegnazione dei ruoli per ogni categoria. In questo campo la divisione è netta a livello geografico. Non entro nel merito ma gli addetti ai lavori lo sanno benissimo. Idem o quasi la situazione arbitri e giudici, la maggior parte dei quali di qualità modestissima. I nuovi arrivi, con molti ingressi femminili, come è stato dimostrato nei campionati di settore, sono ancora lontani dalla sufficienza. C’è pure la questione della centralità per la preparazione delle squadre, fino a ieri nel centro di Assisi, attualmente osteggiato da molte regioni. Con la cancellazione di Boxe Ring, la centenaria rivista, memoria storica della nostra disciplina, l’attività del 2024 non avrà nessun riscontro cartaceo e tantomeno sul sito che opera in stile telegrafico. Non entro nel merito dell’emittente tv, semplicemente dico che quando la seguo chiudo l’audio. E non sono il solo.
Giuliano Orlando