Conference League, competizione apprezzata o flop?

Pubblicato il 31 maggio 2024 alle 14:05
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Matteo Fausto Di Felice

 

Sembra che ci si stia abituando alla Conference League. Introdotta nella stagione 2021-22, la terza competizione calcistica europea, dopo Champions League ed Europa League, inizialmente è stata criticata da molti in merito alla sua utilità e attrattività, ma al giorno d’oggi sembra che tante squadre, magari quelle meno blasonate, puntino proprio a disputare questo torneo per raggiungere quel prestigio europeo che manca, così da avere anche un ritorno d’immagine.

Il torneo si svolge il giovedì sera insieme alla Uefa Europa League e complessivamente, nel corso della stagione, vi partecipano oltre 170 squadre, tra cui almeno una per ciascuna delle federazioni Uefa e alcuni club provenienti dai turni di qualificazione di Champions League ed Europa League. Grazie alla nuova struttura delle competizioni Uefa per club introdotta nel 2021/22, si garantisce ad almeno 34 federazioni di essere presenti nella fase a gironi di una o più competizioni. Infatti, considerando le 3 competizioni ci sono almeno 14 squadre che hanno vinto i campionati nazionali nella fase a gironi di Uefa Champions League, tra 8 e 11 campioni nazionali nella fase a gironi di Uefa Europa League e tra 9 e 12 campioni nazionali nella fase a gironi di Uefa Europa Conference League.

Così, tutte le federazioni affiliate hanno accesso alle 3 competizioni per club e il numero di squadre per federazione è rimasto invariato. Parlando dopo l'approvazione dell'Europa Conference League, il presidente Uefa Aleksander Čeferin ha dichiarato: "Il nuovo torneo rende le competizioni Uefa più inclusive che mai. Ci saranno più partite per più squadre, con più federazioni rappresentate nella fase a gironi". La Conference comunque, nei primi 2 anni di vita, ha regalato alcune partite di spessore, anche se sembra un torneo fatto disegnato su misura per far disputare le finali a squadre italiane. Infatti, in tutte e due le edizioni fin qui disputate, le squadre italiane sono state assolute protagoniste. La Roma si è aggiudicata il trofeo nell’edizione inaugurale, battendo 1-0 il Feyenoord a Tirana e mettendo in bacheca un trofeo internazionale per la prima volta nella sua storia.

A tutto questo hanno fatto eco le dichiarazioni di Mourinho, allenatore dei giallorossi in quell’edizione: “La Conference League era una competizione che noi volevamo vincere e man mano che si andava avanti diventava sempre più difficile, abbiamo dovuto battere una squadra di Premier League, abbiamo giocato con il Feyenoord che ha eliminato il Marsiglia. Forse potevamo fare qualche punto in più in campionato, ma abbiamo messo tanto in questa Conference League". Nella stagione successiva, invece, è toccato alla Fiorentina rendersi protagonista della competizione, arrivando ad una storica finale a Praga contro il West Ham; il finale non è stato dei migliori però perché la squadra di Italiano è uscita sconfitta nel match contro gli inglesi, al termine di 90 minuti intensi e combattuti, dai quali i viola sono usciti a testa altissima.

Ed anche in questa stagione, 2023-24, la Fiorentina di Vincenzo italiano è tornata protagonista della competizione arrivando in finale. Sicuramente avere una competizione Europea in più ha portato introiti a tutto il sistema calcio e a quello che gli ruota intorno: dal mondo dell'advertising, a quello dei bookies come Betsson o altri nomi noti, passando per i diritti televisivi.

La Conference League del futuro

Dato che le novità non mancano mai, a partire dalla stagione 2024/25 il format di Champions League, Europa League e Conference League sarà rivoluzionato. Secondo il nuovo formato, le squadre non giocheranno più 6, ma 8 partite in questa nuova fase a girone unico (ex fase a gironi); dunque, le gare contro gli avversari non saranno più 3 ma 4 (divise per casa e trasferta) e per determinare le 8 diverse avversarie, le squadre saranno classificate all’inizio in 4 fasce. Tutto questo permetterà ai club di misurarsi contro un maggior numero di avversari e ai tifosi di godersi uno spettacolo migliore.

A differenza delle prime due competizioni europee, la Conference però non subirà un aumento delle partite, che per la prima fase rimarranno dunque 6, anche se tutte le 36 squadre partecipanti saranno inserite in una unica classifica.

Oltre a modificare il format, la Uefa ha stanziato per il prossimo triennio 285 milioni di euro a stagione. Un aumento di 50 milioni rispetto allo scorso ciclo, che si concluderà con l’attuale stagione. Andando ad analizzare nello specifico la ripartizione di questo budget, il 40% sarà assegnato alle quote di iscrizione (114 milioni contro i 94 dello scorso ciclo), un altro 40% sarà destinato a importi fissi legati alla performance (114 milioni di euro rispetto ai 94 dello scorso ciclo) e infine il 20% sarà assegnato al nuovo calcolo appena creato dalla Uefa (57 milioni di euro (47 milioni di quote variabili e market pool dello scorso ciclo).

La squadra vincitrice della Conference League riceverà 3 milioni di euro (2 milioni nel ciclo precedente). Dunque, anche per il livello economico, la partecipazione alla Conference League potrebbe giovare ad alcune squadre, anche se questo ragionamento ovviamente non vale per tutte. Fabio Capello, grande allenatore tra le tante di Milan, Roma (con cui ha vinto uno storico scudetto) e Juventus, ha sottolineato l’importanza delle coppe: “Il nostro calcio sta tornando a livelli interessanti come nel periodo tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta in cui eravamo grandi protagonisti. Bisogna prima di tutto dire 'bravi' ai nostri allenatori, che si sono adeguati a giocare un calcio europeo, completamente diverso da quello italiano”.

E col passare degli anni e forse anche grazie alle prossime novità che la Uefa porterà a questa manifestazione, l’appeal della Conference potrebbe crescere. Infatti il pubblico finora non ha premiato questo torneo, ma dipende molto dall’avversario contro cui ci si confronta. I tifosi della Fiorentina, ad esempio, in questa stagione hanno riempito poco gli spalti del Franchi durante la Conference League: il dato più alto risale al match di qualificazione di fine agosto contro il Rapid Vienna (25mila supporters), per poi ridursi sempre più.

Anche la Lazio nella stagione 2022-23 in cui ha partecipato a questa competizione, ha avuto una media di 15mila spettatori in Conference, contro i 40mila del campionato. In Europa invece ci sono alcune squadre che vanno leggermente meglio in termini di presenza sugli spalti: sempre in questa stagione, ad esempio, l’Aston Villa e l’Eintracht Francoforte hanno portato in media 45mila persone allo stadio, circa 10mila in meno di quanti ne vadano in campionato.