Non solo semifinale di ritorno di Coppa Italia. Juventus-Milan è molto di più. Non tanto per le polemiche a distanza tra Allegri, Conte, Marotta e Galliani sugli episodi arbitrali, normali schermaglie tra duellanti. Quanto perché l'esito del match di questa sera può dare risposte importanti: l'affermazione della supremazia rossonera qualora gli ospiti riuscissero a ribaltare l'1-2 dell'andata, il definitivo rilancio di una big che vuole riconquistare lo scettro del calcio italiano.
La Juventus è ancora imbattuta in stagione, ha vinto due dei tre scontri diretti con il Milan, ha subito solo 17 gol in 28 match. Eppure nella classifica di campionato è in ritardo di quattro punti, tra incapacità di vincere con le cosiddette piccole e circostanze controverse in area di rigore. I bianconeri, sabato scorso contro la Fiorentina, hanno affermato la volontà di non cedere. Battere gli avversari, e più in generale conquistare la finale, potrebbe cambiare qualche cosa: posto che le certezze del Milan non dovrebbero essere comunque minate da un'eliminazione - la suggestione Barcellona prevale su tutto il resto -, sarebbe proprio la squadra di Conte ad acquisire più fiducia, a pochi giorni dalla sfida contro l'Inter.
Quanto al Milan, l'ipotesi di far riposare Ibrahimovic è tramontata piuttosto velocemente. E' vero, i rossoneri non hanno alternative di spessore in avanti e la presenza dello svedese è necessaria. Ma è la conferma che Allegri non vuole subire contraccolpi psicologici. Presentarsi alla bolgia dello Juventus Stadium con una formazione poco competitiva avrebbe potuto preludere ad una batosta più pesante del 2-0 di ottobre. E insinuare dubbi tra i giocatori rossoneri nel duello a distanza che durerà fino al termine della stagione potrebbe essere pericoloso.